Il Comitato della Difesa del Territorio e del Mare di Avetrana invita i consiglieri regionali, che già hanno manifestato pubblicamente il dissenso verso la scelta dello scarico in mare dei reflui depurati, ad essere coerenti
«Il Consiglio Regionale si esprima sul recapito finale del depuratore consortile di Manduria e Sava».
Il Comitato della Difesa del Territorio e del Mare di Avetrana invita i consiglieri regionali, che già hanno manifestato pubblicamente il dissenso verso la scelta dello scarico in mare dei reflui depurati, ad essere coerenti.
«Si riunisca il Consiglio Regionale: vogliamo capire, prima del voto, chi davvero è contrario allo scarico in mare e chi, invece, è favorevole».
A questa determinazione è giunta l’associazione ambientalista avetranese, che si è riunita nei giorni scorsi per valutare gli esiti delle ultime “tappe” di questa lunga querelle: l’incontro di Bari del 4 agosto, il tavolo tecnico del 22 settembre, l’abbandono dello stesso tavolo da parte del prof. Del Prete (consulente del Comune di Avetrana), l’annullamento del successivo incontro del 23 settembre.
«Alla luce delle prese di posizioni pubbliche di tanti consiglieri regionali (Introna, Sala, Friolo, Marmo, Cervellera, Laddomada) e dei tre candidati alle primarie del centrosinistra (Emiliano, che si è detto testualmente “stra-contrario”, Minervini e Stefàno), che hanno manifestato il loro dissenso verso questa ipotesi progettuale, il comitato chiede, con determinazione, ai sindaci di Manduria e Avetrana di inoltrare ufficialmente, e con urgenza, una richiesta per la convocazione del Consiglio Regionale con all’ordine del giorno il recapito finale del depuratore consortile di Manduria e Sava. Il Consiglio Regionale deve esprimersi prima del voto, stabilendo, in maniera netta, se continuare l’iter di questo progetto (e quindi facendo iniziare i lavori), oppure azzerare la parte del recapito finale, annullandola definitivamente.
I cittadini vogliono vederci chiaro: chi veramente vuole difendere il mare? Per poi regolarsi di conseguenza nelle cabine elettorali».
Il Comitato sta anche valutando la possibilità di presentare un esposto alla Procura della Repubblica relativo all’autorizzazione contenuta nella Valutazione di Impatto Ambientale.
«Si dovrebbero verificare eventuali anomalie nella raccolta dei dati inseriti nella V.I.A., denunciando anche il mancato rispetto della Direttiva Europea, la cosiddetta Convenzione di Aarhus (recepita dalla legge 108/2001), che ha per oggetto la partecipazione attiva dei cittadini, in tutte le fasi, dalla progettazione alla realizzazione di opere pubbliche che riguardano l’ambiente.
Infine chiede, tramite il sindaco di Avetrana, che sull’argomento si esprima nuovamente il Consiglio dell’Unione dei Comuni Terre del Mare e del Sole».