domenica 22 dicembre 2024


27/10/2014 19:29:12 - Manduria - Cultura

La cappella dedicata all’Assunta edificata negli anni ‘80

Qualche settimana fa, con l’amico Cosimo Fontana, siamo tornati a Specchiarica. La piccola frazione balneare di Manduria, collocata qualche km. ad est rispetto alla più nota località turistica di San Pietro in Bevagna, è sorta negli anni ’70 del secolo scorso.
In quel periodo, buona parte della nostra costa fu interessata da un massiccio fenomeno di urbanizzazione, che permise ai manduriani di avere un comodo appoggio per le vacanze estive, ma che comportò lo sconvolgimento di buona parte dell’habitat naturale, di fatto ormai irrecuperabile nelle caratteristiche primitive. La frazione di Specchiarica è al centro, negli ultimi tempi, di una vivace discussione che coinvolge forze politiche, associazioni ambientaliste e cittadini, i quali si trovano a dover fronteggiare la minaccia della realizzazione di una condotta sottomarina, struttura terminale di un impianto di depurazione dei reflui fognari, progettato e già appaltato dalla Regione Puglia.
La contrada, che si popola soprattutto d’estate, presenta, non diversamente da tutta la nostra fascia costiera, una serie di caratteristiche qualificanti dal punto di vista naturalistico ed etnoantropologico: a Nord, la masseria omonima, la cui zona prospiciente evidenzia tracce di frequentazioni umane dal neolitico ad età contemporanea; più a sud, lo “jazzo” (luogo di sosta delle mandrie in transumanza da e per l’Arneo) e la “fontana”(ruscelletto naturale a suo tempo sfruttato dai contadini del posto, ora coperto da una fitta macchia mediterranea). Il tutto, perfettamente inserito in una zona coltivata ad ulivi e punteggiata, qua e là, dagli inconfondibili trulli.
Contrariamente a quanto si può credere, la piccola frazione non è “feudo” esclusivo dei manduriani: sin dall’epoca della prima ondata di urbanizzazione, vi risiedono molti cittadini della vicina Avetrana, particolarmente attivi, negli ultimi tempi, nella battaglia contro la realizzazione dell’odiata condotta sottomarina. Tutto il paesello è strutturato per passarvi comodamente le vacanze: tempo fa, scoprimmo che i villeggianti si sono a loro tempo attrezzati anche rispetto alle esigenze religiose.
Grosso modo al centro della piccola località, ben distinguibile dalla litoranea e collocata in direzione est-ovest, c’è una cappella, dedicata all’Assunta, officiata più o meno regolarmente. Non ci stupisce trovare una chiesetta sul mare dedicata alla Vergine Assunta, in considerazione del fatto che la solennità relativa, che cade nel cuore dell’estate, ne segna in qualche modo il giro di boa verso la conclusione. All’Assunta sono dedicate le chiese delle frazioni balneari di Campomarino di Maruggio e di Torre Colimena, e lo stesso Santuario di San Pietro in Bevagna fu messo sotto l’ulteriore protezione dell’Assunta su iniziativa di don Enzo Di Lauro, per molti anni rettore di questo luogo così caro ai manduriani.
La cappella di Specchiarica, molto semplice, consiste in un vano parallelepipedo con terminazione a capanna e motivo decorativo piramidale al centro, chiaramente distinguibile dall’esterno. Sulla sommità della piramide, è ben visibile la statuetta dell’Assunta, nell’atto di venire amorevolmente incontro al fedele. Dieci anni orsono, un villeggiante ci raccontò la storia di questo piccolo luogo sacro. La cappella fu edificata negli anni ’80, su un terreno gentilmente donato da un manduriano residente nell’Italia del Nord. Il concittadino, oltre a donare il terreno, sostenne interamente le spese per la costruzione della cappella.
Un altro devoto offrì la statua, che non rappresenta l’Assunta, ma una Madonna con il Bambino, i cui occhi tradiscono un sentimento di vicinanza al fedele e di misurata compartecipazione alle vicende della sua vita terrena. Ma già prima che fosse edificata la cappella, alle origini dello sviluppo abitativo della frazione, a Specchiarica le messe domenicali si celebravano comunque,all’esterno, nei pressi di un’edicola votiva a muro che nella nostra ricognizione di dieci anni fa avemmo la fortuna di osservare e fotografare, prima che sparisse.
Essa era costituita di una nicchia provvista di una statuetta dell’Immacolata e di un’immaginetta della Madonna di Pompei.
La frazione balneare, non diversamente da altre, è dunque schiettamente connotata da una devozione di marca mariana (Assunta, Immacolata, Madonna del Rosario e di Pompei), e la costruzione della cappella, che ha permesso la celebrazione della messa nello spiazzo ad essa antistante, rappresenta l’ultima e più appariscente manifestazione di fede di una piccola comunità di manduriani e avetranesi che alla Vergine ha deciso di affidarsi, per le incombenze materiali e spirituali della stagione estiva.
 
Nicola Morrone










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