Nicolò Giangrande: «Nel confermare la nostra preferenza per il confronto politico e tecnico per risolvere positivamente questa vertenza rispetto alla pur legittima azione legale, rimarchiamo che il tempo della fiducia incondizionata è finito e che l’intera popolazione locale auspica risultati concreti prima delle prossime elezioni»
Alla vigilia dell’incontro-dibattito sul depuratore di questa sera alle 18 fra i tre candidati alle primarie del centrosinistra per le Regionali del marzo prossimo. Nicolò Giangrande, il giovane avetranese che lo ha organizzato dal Brasile attraverso i social network, lancia un monito: si mettano da parte le parole e le promesse e si passi ad atti concreti.
L’incontro, al quale da tempo hanno assicurato l’adesione Emiliano, Minervini e Stefàno, avrà luogo nell’aula consiliare e sarà presieduto dal presidente di “Grande Salento”, Rino Giangrande. Incontro che sarà aperto da una relazione del docente universitario di Geologia, Mario Del Prete, consulente scientifico del Comune di Avetrana.
«Questo dibattito non è un incontro elettorale bensì luogo di confronto diretto fra la popolazione, le associazioni, i comitati, le Amministrazioni locali e gli attuali e i futuri responsabili regionali, poiché crediamo che il superamento della condotta sottomarina debba passare da un impegno congiunto di tutte le forze politiche» sostiene Nicolò Giangrande. «Nel ribadire l’importanza del depuratore come un’opera pubblica essenziale in un territorio che ne è privo, confermiamo la nostra contrarietà allo scarico a mare (previsto in area SIC e tra due aree protette regionali: Fiume Chidro e Salina Monaci) e alla localizzazione (prevista tra l’area turistica avetranese di Urmo Belsito e l’area protetta regionale Rosa Marina e Bosco Cuturi).
La compatibilità dell’attuale localizzazione va verificata con il rischio idrogeologico già dichiarato dall’Autorità di Bacino della Puglia nell’area di Urmo Belsito (elemento che ha portato alla modifica del tracciato della Strada Regionale n.8) e con il Piano Paesaggistico Territoriale della Regione Puglia (PPTR)».
Due le richieste che avanza Nicolò Giangrande: i tecnici regionali, durante il prossimo tavolo tecnico convocato a Bari per il 12 novembre, non abbiano vincoli a discutere dell’eliminazione della condotta sottomarina; una modifica dell’attuale Piano di Tutela delle Acque (PTA) da parte del Consiglio Regionale.
«La soluzione alternativa, ecologicamente sostenibile, che noi sosteniamo con convinzione è quella avanzata dal prof. Mario Del Prete: riuso totale delle acque reflue per uso agricolo, civile, industriale e per contrastare la salinizzazione della falda acquifera dolce».