La denuncia dell’ambientalista Mimmo Carrieri
«Nell’area della pavimentazione di un’antica villa romana, nei pressi della torre saracena di Torre Ovo, vi sono tracce di presumibili tentativi di scavo. Si tratta di un sito oggetto di studio, che, alcuni anni fa, la Soprintendenza ai Beni Archeologici della Puglia ha dichiarato essere “senza alcun dubbio di grande interesse archeologico”».
Mimmo Carrieri auspica immediati interventi per tutelare il patrimonio storico-culturale.
«Pochi giorni, durante la presentazione del progetto pilota finalizzato alla rigenerazione ambientale dei territorio di Maruggio e Torricella, alcuni relatori si sono impegnati a “studiare e recuperare sia i siti di importanza archeologica della costa di Maruggio e Torricella (fra questi quello della tonnara di Torre Ovo) sia le aree di importanza naturalistica”» ricorda Carrieri. «E allora, se veramente si vuole tutelare il nostro patrimonio ambientale e storico culturale, sarebbe il caso di iniziare dalle piccole cose in modo da prevenire ulteriori danni e salvare il salvabile. Altrimenti i buoni propositi diventano solo discorsi demagogici».
Recentemente Carrieri aveva segnalato, attraverso un esposto, un altro episodio che aveva interessato quest’area.
«Il 18 ottobre ho fatto presente al Comandante della Polizia Municipale e al responsabile dell’UTC del Comune di Maruggio, Antonio Curri (in quanto custode giudiziario), l’avvenuta asportazione da parte di ignoti, di circa 20 metri di guard–rail in acciaio fatto posizionare al fine di interdire a chiunque di entrare e sostare con auto, caravan o roulotte all’interno dell’area della ex Tonnara.
In tale circostanza, il Comandante della Polizia Municipale mi riferiva di essere già a conoscenza del furto e mi assicurava che a breve termine avrebbe provveduto alla chiusura di quel tratturo.
A distanza di circa un mese, mi sono recato all’interno dell’area della ex tonnara, in cui, purtroppo, oltre alla presenza di alcune autovetture parcheggiate in prossimità della scogliera e dello scivolo dell’antico molo (ancora sotto sequestro preventivo), ho potuto constatare la presenza di diversi cumuli di rifiuti maleodoranti abbandonati in alcuni tratti della vegetazione, in prossimità dell’area e, soprattutto, all’interno di un fabbricato fatiscente e pericolante distante circa 10 metri dal mare.
Ma ciò che più mi ha sorpreso e preoccupato è l’aver notato che, in aderenza alla pavimentazione della presunta antica villa romana tracce di presumibili tentativi di scavi. Si auspicano, pertanto, provvedimenti urgenti ai fini della tutela dell’ambiente e del patrimonio archeologico».