domenica 24 novembre 2024


31/12/2014 16:35:23 - Avetrana - Attualità

Dapprima ha dovuto far causa al Comune per recuperare una somma dovuta; poi si ritrova citato in giudizio perché il legale cui si era rivolto non aveva ancora superato l’esame di abilitazione e si era rivolto, a sua insaputa, ad un altro vero avvocato, che ha preteso la parcella

 
Due ingiustizie subite in una storia che può sembrare paradossale. A raccontarla è un imprenditore di Avetrana, Cosimo Milizia, titolare di un’impresa di costruzioni, che, nel 2001, vinse un appalto per mettere a norma il campo sportivo locale (66mila euro di importo).
«Nel corso dell’opera si presentò la necessità di installare un secondo “servo scala” e pertanto mi rivolsi al tecnico direttore dei lavori,  il quale mi disse di procedere all’installazione: lui avrebbe elaborato la variante di progetto per poter recuperare il costo aggiuntivo (7.746 euro)» racconta Cosimo Milizia. «A distanza di qualche tempo, non avendo ricevuto riscontro dei crediti a me dovuti, mi rivolsi al mio legale di fiducia, il quale prese l’incarico di citare in giudizio il Comune di Avetrana.
Lo stesso legale non mi fece presente, da subito, che egli era impossibilitato a portare avanti la causa da me intentata in quanto non ancora abilitato, circostanza che ho scoperto in seguito. Infatti, nel prosieguo della vicenda scoprii che le pratiche furono portate avanti da un altro legale, che non ho mai incontrato di persona: presumo che la delega al secondo legale sia stata trasmessa dal primo, a mia insaputa».
Nel maggio del 2011 Milizia viene convocato presso gli uffici comunali per sottoscrivere un accordo transattivo: gli viene riconosciuta la somma di 7.000 euro.
«Contestualmente il secondo legale, del quale, ripeto, non ero a conoscenza avesse preso in carico la mia causa, mi richiese il pagamento delle somme a suo parere dovute. Non ero a conoscenza della sua presenza in quanto durante le sedute in Tribunale non era presente il secondo legale, ma sempre il primo, quello al quale io mi ero rivolto e che ritenevo di mia fiducia, che veniva in Tribunale a mie spese. In effetti il secondo legale, per far valere quelli che a suo dire erano i suoi crediti nei miei confronti, intraprese le vie legali contro di me: dopo una serie di eventi giudiziari, sono stato condannato a corrispondere a tale legale 4.700 euro.
Questa storia dimostra come un cittadino, un lavoratore e imprenditore, si ritrova inerme di fronte al sopruso di alcune personalità che, per il proprio ruolo, dovrebbero essere i difensori dei diritti mentre, nella realtà dei fatti, si trasformano non solo in parassiti, ma in veri e propri vessatori, che approfittano di situazioni che dovrebbero invece aiutare a risolvere.
Ci ho rimesso tempo, denaro, lavoro ed al momento nessuno ha fatto giustizia. Resto, nonostante tutto, fiducioso che in futuro sia fatta chiarezza e giustizia».

 

 

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In rete la prima puntata del “Prudenzano News”, notiziario on line realizzato dagli alunni dell’istituto comprensivo “Prudenzano” di Manduria
 










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