I Verdi criticano il governatore per le ultime sue sortite sull’Ilva
Per Vendola Taranto coincide sempre e solo con l’acciaio. Pesa come un macigno la sua convinzione che per la nostra città non ci possa essere futuro senza l’acciaio e senza l’ILVA. Siamo in campagna elettorale e tutto va bene per accaparrasi ancora il voto dei più scettici e di chi non riesce a sognare una Taranto diversa. Ancora una volta ritorna questa parola " ambientalizzazione ", sconosciuta al vocabolario, ma utile per salvare la faccia. Quello dell’Ilva è un tentativo di salvataggio inutile, come abbiamo più volte sostenuto, perché una fabbrica di quelle dimensioni e così vicina alla città non può subire nessun tipo di ambientalizzazione se non a parole e per scopi elettorali. Taranto, come noi Verdi abbiamo sempre sostenuto , deve puntare ad uno sviluppo economico alternativo ad Ilva, seguendo il " Piano per Taranto", che più volte abbiamo illustrato e che prende come modello il processo di riconversione industriale realizzato nella città di Bilbao. C'è un filo sottile che lega Vendola e l’Ilva, quello di un telefono che ha reso il nostro governatore uno dei referenti della dirigenza di questa industria. Esprimersi in questi termini, ora che è tra gli imputati del processo Ambiente Svenduto, è scorretto e inopportuno. Scorretto come il tentativo da parte dei suoi legali di estromettere le associazioni ambientaliste dalla costituzione di parte civile nel processo. Inopportuno come ogni altro commento dettato solo dalle circostanze politiche ed elettorali. Noi Verdi chiediamo per Taranto uno sviluppo economico che si basi sul turismo, sulla riqualificazione del centro storico, sull’economia del mare, sulle nuove tecnologie e sulla ricerca, e chiediamo che tutto questo abbia inizio partendo dalle bonifiche. Taranto non e' l'acciaio».
I cooportavoce verdi Taranto
Ada Le Noci e Luca Piccione
I cooportavoce verdi provinciali
Annalisa Montanaro e Vincenzo Fornaro
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E’ in rete la seconda puntata del “Prudenzano News”
“Non un rito ma il culto della memoria
Tributo a Elisa Springer”