Le sue condizioni sono gravissime. Secondo la Asl, non ci sarebbe pericolo di contagio
Non è contagiosa, secondo l'Asl di Taranto, la meningite fulminante che ha colpito ieri un operaio del reparto “Mua” (Zona Officine) dell’Ilva, in stato di morte cerebrale all’ospedale “Santissima Annunziata”. Nello stabilimento tarantino, dopo che si è diffusa la notizia, è scattata la psicosi. Diversi operai erano intenzionati a non recarsi al lavoro.
Questa mattina il medico dello stabilimento ha incontrato i colleghi dell'operaio colto da meningite, dicendo loro che non ci sono rischi di contagio. Nelle bacheche della fabbrica sarà affisso un comunicato del Dipartimento di prevenzione dell'Asl che chiarisce la situazione.
L'azienda, su richiesta dei sindacati, oggi ha comunque provveduto alla bonifica dell'area, compresi gli uffici. Il lavoratore coinvolto si occupa dei controlli di qualità nello stabilimento e gira vari reparti. Ieri sera era partita una catena di messaggi su Whats App e sui social network da parte di operai che invitavano chiunque fosse «a stretto contatto» con il collega colpito da meningite a consultare in via preventiva il proprio medico di famiglia o guardia medica.
Nella nota inviata al responsabile del servizio sanitario dell'Ilva Luciano Greco (poi affissa nelle bacheche), l'Asl comunica che «dagli accertamenti effettuati dopo il ricovero in Anestesia e Rianimazione dell'ospedale Santissima Annunziata, il paziente in questione non è affetto da una forma di meningite di tipo diffusivo e pertanto sia i contatti stretti che i contatti occasionali non necessitano di chemioprofilassi: qualsiasi somministrazione o autosomministrazione di antibiotici è pertanto sconsigliata ed espone ai rischi noti di effetti collaterali». «Allo stesso modo - conclude l'Azienda sanitaria locale - non sono necessarie nè giustificate operazioni di disinfezione o bonifica ambientale».
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E’ in rete la seconda puntata del “Prudenzano News”
“Non un rito ma il culto della memoria
Tributo a Elisa Springer”