lunedì 23 settembre 2024


22/02/2015 10:57:24 - Provincia di Taranto - Attualità

Gli autotrasportatori dell’indotto Ilva che rivendicano il pagamento dei crediti vantati nei confronti dell’azienda. Proseguono le restrizioni ai rifornimenti di materiale al siderurgico. Si rischia lo spegnimento degli altoforni per il mancato approvvigionamento delle materie prime

 
Si chiude oggi la quinta settimana di mobilitazione degli autotrasportatori dell’indotto Ilva che rivendicano il pagamento dei crediti vantati nei confronti dell’azienda e proseguono le restrizioni ai rifornimenti di materiale al siderurgico. I rappresentanti della categoria ieri sera hanno lanciato un nuovo ultimatum chiedendo un incontro urgente ai tre commissari straordinari dell’Ilva da tenersi entro mercoledì 25 febbraio in cui intendono ottenere risposte certe. Se entro quella data non saranno soddisfatte le loro richieste, hanno già annunciato per giovedì nuove iniziative: il blocco totale dei rifornimenti all’Ilva e una marcia a Roma dei tir provenienti da Taranto, Novi Ligure e Marghera.
Gli autotrasportatori, ancora in presidio davanti allo stabilimento di Taranto, sostengono che gli emendamenti al decreto licenziati in Senato non tutelano i loro crediti pregressi a differenza di quanto promesso dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi. Dal varco C dello stabilimento viene garantito il passaggio a non più di dieci mezzi.
Ieri per alcune ore il blocco è stato totale e la direzione dell’Ilva ha incontrato una rappresentanza di autotrasportatori evidenziando il rischio di spegnimento degli altoforni in caso di mancato approvvigionamento delle materie prime.

 

 

 

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