venerdì 20 settembre 2024


03/04/2015 07:13:47 - Avetrana - Attualità

Il commissario straordinario Giuseppe Silletti e l’assessore regionale alle Politiche Agricole Fabrizio Nardoni hanno offerto la disponibilità ad incontrare gli operatori del settore e le associazioni professionali il 17 aprile prossimo

 
L’indiscrezione, in attesa della conferma ufficiale, è circolata l’altro ieri sera a margine del forum sulla Xylella ad Avetrana. Un dibattito utile anche per avviare un percorso virtuoso che potrebbe portare alla istituzione, ad Avetrana, di uno sportello informativo intercomunale per l’emergenza.
«Se la diffusione della Xylella avesse contagiato regioni come il Veneto, la Toscana o il Piemonte, certamente, ora, lo Stato italiano starebbe battendo i pugni sui tavoli dell’Unione Europea per ottenere i giusti e necessari interventi».
Operatori e associazioni del settore stigmatizzano gli enormi ritardi con i quali Regione, Stato e Unione Europea stanno muovendosi.
«L’emergenza era stata segnalata già nel 2009, ma solo nel 2013, quando ovvero l’infezione ha raggiunto proporzioni considerevoli, si sono iniziati a stabilire i primi interventi» ha fatto notare il presidente della Banca di Credito Cooperativo di Avetrana, Michele Pignatelli. «Unione Europea, Regione e Stato devono stare in prima fila per arginare il contagio».
Timori e ansie espressi anche da Carmine Palma, responsabile provinciale di Confagricoltura.
Alfonso Cavallo, presidente provinciale di Coldiretti, ha posto una serie di interrogativi.
«Perché non si è intervenuto efficacemente quando l’area di contagio era circoscritta alle campagne di Gallipoli?» ha chiesto Cavallo. «Oggi, purtroppo, ci sono 11 milioni di piante a rischio di contagio, anche se, per fortuna, non tutte ammalate, che non appartengono solo alla Puglia, ma al mondo intero. Oggi c’è tanta confusione e il mondo politico continua a commettere molti errori. Bisogna ridare dignità a questo territorio, molte volte abbandonato a se stesso. Con il contagio della Xylella, anche la nostra immagine viene incrinata. Quanti consumatori continueranno a comprare il nostro olio? Quanti posti di lavoro si perderanno? Quante aziende, che hanno investito nel settore negli ultimi anni, saranno costrette a chiudere i battenti?».
Nicola Spagnuolo, segretario di comprensorio della Cia, invoca infine interventi urgenti ed efficaci.
«Sinora siamo stati ignorati. La Regione abbia uno scatto d’orgoglio e inizi ad incalzare lo Stato. Poi attendiamo un’assunzione di responsabilità anche dall’Unione Europea».

 

 

 

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