L’intervento della vice coordinatrice regionale di Forza Italia
«Negli ultimi anni il porto di Taranto è stato completamente abbandonato a sé stesso. L’assenza, il disinteresse, il non impegno, la colpa è tutta della politica: istituzioni governate dallo stesso colore politico che non sono riuscite nemmeno a comunicare tra loro.
Sono convinta che il Commissario per le opere straordinarie al porto di Taranto, relativamente alle proprie competenze, abbia portato sino in fondo i suoi compiti, o che, forse, si sia spinto anche più avanti.
Lo sviluppo del nostro territorio passa attraverso grandi progetti per una articolata infrastrutturazione, il che significa mobilità del cittadino, reti ferroviarie, un aeroporto con collegamenti civili.
Di tutto questo la Regione Puglia, in questi ultimi anni, non ha fatto niente, anzi, ha completamente ignorato l’impegno per una progettualità di sviluppo territoriale.
E’ chiaro che la comunicazione di Evergreen di preferire Bari a Taranto è una vera e propria provocazione, che la multinazionale, per l’ennesima volta, mette in campo nella speranza di ricevere risposte concrete da parte della politica centrale, regionale e locale.
Gli addetti ai lavori conoscono perfettamente lo stato di desolazione che da anni ormai caratterizza il porto di Taranto: è da dicembre che il traffico marittimo transoceanico si è spostato al Pireo, e oggi arriva la decisione di portare a Bari la linea feeder lasciando Taranto.
Dopo anni di colpevole “assenza” sulle problematiche attinenti il nostro porto, non si può ipocritamente “cadere dalle nuvole” alla notizia che Evergreen ha abbandonato Taranto preferendo il Pireo e, beffa nella beffa, che oggi abbia deciso di spostare la linea feeder a Bari.
Per anni hanno assistito silenti al progressivo disimpegno di Evergreen dal nostro porto: si è passati dalle oltre sessanta navi che arrivavano un tempo, alle 8/10 di qualche mese fa, fino al nulla assoluto di questi giorni, con le banchine di Taranto Container Terminal desolatamente deserte.
La responsabilità politica di questo abbandono è solo del Governo centrale che, negli ultimi anni, non è riuscito a fornire ad Evergreen e Hutchinson concrete garanzie per gli investimenti milionari che le due aziende intendevano realizzare al porto di Taranto.
I Governi di centrosinistra succedutisi ultimamente, infatti, non sono mai riusciti a proporre ad Evergreen e Hutchinson nulla di concreto, solo innumerevoli tavoli in cui venivano presentati “cronoprogrammi delle opere nel porto di Taranto”, documenti puntualmente disattesi dopo qualche mese: non c’è da meravigliarsi se, esasperata, Evergreen abbia poi preferito disimpegnarsi dal nostro Paese.
Il trasferimento della linea feeder da Taranto a Bari, in particolare, è il risultato della politica della Regione Puglia che da dieci anni ha operato la scientifica distruzione delle capacità intermodali del porto tarantino: il distripark è stato definanziato, non è stata realizzata l’infrastrutturazione per trasformare l’aeroporto di Grottaglie in scalo merci, e mancano persino pochi metri di binari per separare la linea ferroviaria commerciale da quella passeggeri.
Evergreen e Hutchinson non avrebbero alcuna reale intenzione di abbandono del nostro porto, non fosse altro per la sua posizione strategica nel mediterraneo che lo rendono il naturale hub marittimo europeo per le linee transoceaniche che transitano per il Canale di Suez.
Vittime di questa situazione paradossale sono i lavoratori in “cassa integrazione a zero ore” e senza prospettive future: a loro va la mia solidarietà personale, alle loro famiglie che dovranno sopravvivere con 700 euro al mese».
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E’ in rete la sesta puntata del “Prudenzano News”
“Miki Formisano, un uomo in un corpo di donna con una storia da raccontare”