La storia del palazzo
L’ex sede del glorioso “liceo classico statale Archita”, il più antico di Taranto, divenuto eterno cantiere senza ancora una soluzione di continuità, a quanto pare, è divenuta campo di scorribande notturne da parte di chi, contando evidentemente sulla “ sua facile viabilità ”, è alla ricerca di oggetti da rivendere al mercato nero dei ricettatori. E' infatti accaduto che la notte scorsa, tra il 20 e il 21 Aprile del 2015 ad ora ancora incerta, dei malintenzionati sono riusciti ad entrare nell’ antico palazzo settecentesco di matrice classica, sito in piazza Della Vittoria – Piazza Garibaldi nel borgo della Città Nuova, impadronendosi di alcuni lampadari in alluminio e due antiche campane in bronzo, che secondo alcune descrizioni storiche, siano appartenute all’orologio posto sulla sommità del timpano triangolare, che nella sua più gloriosa epoca, rintoccava lo scandire del tempo fin dai tempi della sua inaugurazione, custodite all’interno di alcune aule dell’antico liceo. I malintenzionati, riusciti a penetrarvi senza alcun indugio, hanno potuto agire indisturbati girovagando nel cuore del palazzo che è in fase di restauro.
La posa della prima pietra dell’antico palazzo dall’indubbio pregio architettonico, storico, artistico, paesaggistico ed archeologico, si aggirò intorno al 1791 presso un area pubblica utilizzata per manifestazioni pubbliche dall' Arcivescovo di Taranto Monsignor Giuseppe Capecelatro. In seguito ai suoi 140 anni ben portati e dall’interesse di alcuni studiosi, il Palazzo degli Uffici del Comune di Taranto è dichiarato “Bene Culturale” dalla Sovrintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Puglia, sottoposto a vincolo monumentale e, in quanto tale, da tutelare e salvaguardare per il bene dell’umanità. Nel suo arco temporale, tale palazzo, fu sede principale di svariati enti, infatti già dal settecento fu orfanotrofio militare per i bambini poveri della città, dal 1872 accolse alcuni uffici statali da cui ne prende il nome. Dal 28 Giugno del 1896, data in cui ci fu l’ulteriore inaugurazione del sindaco Alessandro Criscuolo, che lo scelse come sede del vecchio Tribunale di Taranto. Nello stesso anno fu scelto inoltre come sede di Scuola Nautica, Osservatorio Meteorologico e Sismico, l’Istituto per la Storia e Archeologia della Magna Grecia, e diversi istituti scolastici come il Magistrale Livio Andronico, il Liceo Classico Quinto Ennio, unificato interamente sotto il nome di Liceo Classico Archita. Punta di diamante dei diversi corsi di studio, fu il “ Liceo Classico Tradizionale” e il “ Liceo Classico Sperimentale Dei Beni Culturali ” indirizzo archeologico, in cui si sono formati alcuni archeologi, architetti ed operatori culturali tarantini.
Nel 1894, con la nascita del Borgo Nuovo, avvenuta negli anni successivi all’Unità d’Italia, divenne l’elemento ordinatore dell’impianto urbano ed intorno ad esso si organizzò tutto il sistema viario e gli altri palazzi antichi si adeguarono ai suoi elementi architettonici realizzati dall’Ing. Giovanni Galeone. Infatti la struttura si presenta in un corpo di fabbrica quadrangolare diviso in due settori orizzontali: quello inferiore presenta al piano terreno un maestoso portale principale affiancato da una serie di porte, e al primo piano una fila di finestre incorniciate; quello superiore si presenta sia al secondo che al terzo piano con 20 finestre decorate elegantemente. La suddivisione in sezioni verticali invece è effettuata mediante lesene di ordine dorico nella parte inferiore, e lesene di ordine ionico in quella superiore. La parte superiore della facciata, termina con un piccolo timpano triangolare decorato e con un orologio. I restanti prospetti sono identici a quello principale, ad eccezione del piccolo timpano triangolare del versante opposto. Sia all'esterno che all'interno della struttura, sono inoltre presenti lapidi commemorative, tra di esse, una menzione particolare va fatta per quella dedicata all'assassinio del Re Umberto I di Savoia, e per quella che ricorda gli studi condotti proprio in codesto liceo da parte dello statista Aldo Moro. Tra i beni culturali custoditi tra le mura di questo palazzo, c’è da annoverare l’inestimabile patrimonio archivistico e librario della “Biblioteca di Conservazione Archita” composto da oltre 20.000 volumi originali tra cui alcune cinquecentine, busti in marmo di personalità illustri tarantine e non, colonne e reperti rinvenuti dai diversi scavi archeologici della Taranto Antica Sotterranea e una colonna rinvenuta presso gli scavi archeologici del Foro Romano. Inoltre custoditi in svariate teche lignee, sono presenti anche numerose strumentazioni scientifiche dei secoli scorsi ed alcuni animali imbalsamati, appartenuti a collezioni private di alcuni individui della Taranto aristocratica dell’epoca.
Dal 2003 il palazzo è in fase di restauro e di ristrutturazione dei piani interni, purtroppo non ancora terminato. Tale opera di restauro forzato, ha allontanato dalla storica sede in altrettante scuole, le classi dei corsi di studio del liceo classico. Lo scempio avvenuto la notte tra il 20 e il 21 Aprile 2015 da parte di alcuni malfattori, è stato seguito solo ed esclusivamente dai quegli animali imbalsamati ormai impolverati su vecchi scaffali. Il pronto intervento è stato attuato grazie alla segnalazione dei responsabili del cantiere esterno, che in seguito all’inaspettata scoperta, hanno contattato prontamente i Carabinieri. Sull'episodio, che dunque è un pallido ma vero riflesso dello stato di abbandono e di degrado in cui versa il prestigioso edificio, indagano i Carabinieri della Stazione di Taranto Centro - Via Giovinazzi.