venerdì 20 settembre 2024


11/06/2015 18:51:16 - Avetrana - Attualità

La riproduzione eseguita dal tecnico restauratore della Soprintendenza, Cosimo De Rinaldis

 
La professionalità e il legame forte per la sua terra alla base della riproduzione in argento delle prime cinquanta monete del “tesoretto di Avetrana”. Tecnico restauratore della Soprintendenza, Cosimo De Rinaldis, avetranese, ha le “mani d’oro”. Nella sua ormai lunga carriera ha recuperato e restituito al loro originario splendore migliaia di preziosissimi reperti archeologici, venuti alla luce in diverse regioni del sud. Proprio per questa sua straordinaria abilità, fu inserito, ad esempio, nella squadra dei quattro restauratori cui fu affidato, qualche lustro fa, il delicato compito di ridar lustro agli “Ori di Taranto”.
E’ stato lui a far da tramite fra Comune di Avetrana e associazione “Terra della Vetrana” con la Soprintendenza per i Beni Archeologici affinchè questo sogno potesse realizzarsi.
«Ho impiegato pochi giorni per riprodurre le prime cinquanta monete» ci racconta Cosimo De Rinaldis, che poi ci spiega le tecniche e i materiali utilizzati. «Per i calchi, abbiamo scelto materiali che non potessero danneggiare in alcun modo le monete. Il calco è stato realizzato con gesso di fusione, mentre il metodo che ho seguito è stato quello denominato “a cera persa”».
Per De Rinaldis la “sfida” continua. E’ stato proprio il Soprintendente La Rocca ad annunciare la prossimo operazione: la riproduzione delle due “pintadere” ritrovate nella grotta “Dell’Erba” di Avetrana. Si tratta degli antesignani degli attuali clichè, che venivano utilizzate come stampo o timbro per decorare il corpo, il pane o i tessuti.

 

 

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