Il pg: da lei tentativo di depistaggio
Dinanzi alla Corte di Assise di appello di Taranto è iniziata l’udienza del processo di secondo grado per l’omicidio di Sarah Scazzi, che prevede la requisitoria del sostituto procuratore generale Antonella Montanaro. Tra gli imputati c'è Sabrina Misseri ma non la madre Cosima Serrano (entrambe condannate in primo grado all’ergastolo).
Uno dei suoi legali, l’avv. Franco De Jaco, ha riferito alla Corte che la rinuncia deriva dal fatto che la scorta che doveva accompagnare Cosima dal carcere all’aula di Corte di Assise di appello voleva mettere le manette ai polsi della detenuta. Quest’ultima ha quindi rinunciato a presenziare all’udienza.
Il presidente della Corte, Patrizia Sinisi, ha poi riferito che sono state depositate in cancelleria le osservazioni scritte, con 10 allegati, di tre periti della difesa di Sabrina Misseri su una perizia dei Ros su celle telefoniche. La difesa ha anche chiesto di estromettere alcune parti della consulenza fatta svolgere dalla Procura generale. La Corte si è riservata di decidere.
SABRINA: NON L'HO UCCISA - "Sono molto addolorata che si pensi che abbia ucciso Sarah. Non l’ho uccisa, so io quanto sono addolorata". Lo ha detto Sabrina Misseri rendendo dichiarazioni spontanee al processo d’appello per l’omicidio di Sarah Scazzi.
Sabrina, condannata in primo grado all’ergastolo, è poi scoppiata a piangere e ha detto al presidente della Corte di non sentirsela di continuare a parlare. Subito dopo è iniziata la requisitoria del sostituto procuratore pg Antonella Montanaro.
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