A segnalare agli enti competenti l’episodio è l’ambientalista Mimmo Carrieri
Danneggiato il sito archeologico dell’area della tonnara di Torre Ovo.
A segnalare agli enti competenti l’episodio è l’ambientalista Mimmo Carrieri.
«Già in passato avevo denunciato dei tentativi di scavo da parte di ignoti, praticati in aderenza ad una antica pavimentazione in “opus spicatum”, ma ciò che sta accadendo ora è ancora più grave» sostiene Carrieri. «A seguito di svariati sopralluoghi da parte dei tecnici della Soprintendenza, nell’area sono state riconosciute tracce evidenti di un insediamento costiero, dotato di uno stabilimento per la lavorazione del pesce, databile tra la metà del I° sec. a.C. e il I° sec. d.C., consistenti in setti murari, vasche, vasche pavimentate in “pseudospicatum”, numerose vasche a pianta lobata presenti sul banco roccioso. Esiste anche una particolare concentrazione di frammenti ceramici.
Dal gennaio 2013 al gennaio 2015, a causa della cementificazione dello scivolo di alaggio in adiacenza all’antico molo e al sequestro dell’area operato dalla Capitaneria di Porto (a seguito di un mio esposto), l’area era stata interdetta con dei guardrail che impedivano l’accesso ai mezzi. Dopo il dissequestro, avvenuto verso la metà del gennaio scorso, è ripreso il “traffico” e, con l’accesso dei mezzi, è ripresa anche la sosta e il pernottamento di “caravan e roulotte” in area demaniale. L’insenatura dell’antico molo adiacente allo scalo d’alaggio è interessata da una piccola ma frequentatissima spiaggia prospiciente i “setti murari”, in cui i diversi bagnanti “ricercatori di reperti” scavano manualmente danneggiando le antiche strutture che rischiano di franare sul sottostante arenile».
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E’ in rete l’ottava puntata del “Prudenzano News”
“La trozzella e il presepe della Passione”
http://www.manduriaoggi.it/cs/?id=8
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