lunedì 25 novembre 2024


24/07/2015 08:23:21 - Provincia di Taranto - Attualità

C’è anche Vendola

Il gup del tribunale di Taranto Vilma Gilli ha rinviato a giudizio 44 persone fisiche e tre società per l’inchiesta sul presunto disastro ambientale provocato dall’Ilva. Altri due imputati sono stati condannati con rito abbreviato: sono don Marco Gerardo, ex segretario dell’ex arcivescovo di Taranto Benigno Luigi Papa, e l'ex consulente della Procura ionica Roberto Primerano. Al sacerdote, accusato di favoreggiamento personale, sono stati inflitti 10 mesi di reclusione (stessa richiesta della Procura); Primerano è stato condannato tre anni e quattro mesi per falso ideologico e assolto dalle accuse di disastro doloso in concorso e avvelenamento in concorso di acque o di sostanze alimentari.
Tra gli imputati rinviati a giudizio per il presunto disastro ambientale dell’Ilva c'è anche l'ex presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, accusato di concussione aggravata in concorso. Secondo l’accusa, Vendola avrebbe esercitato pressioni sul direttore generale di Arpa Puglia (Agenzia regionale di protezione ambientale), Giorgio Assennato (a sua volta a giudizio per favoreggiamento personale), per far "ammorbidire" la posizione della stessa Agenzia nei confronti delle emissioni nocive prodotte dall’Ilva. In questo modo, sostiene la Procura, Vendola avrebbe consentito all’azienda di continuare a produrre senza riduzioni di emissioni inquinanti, come invece suggerito dall’Arpa in una nota del 21 giugno 2010 stilata dopo una campionatura che aveva rilevato picchi di benzoapirene.
Sempre secondo l’accusa, Vendola avrebbe “minacciato” la non riconferma di Assennato, il cui mandato scadeva nel febbraio 2011. I fatti contestati sono compresi nel periodo che va dal 22 giugno 2010 al 28 marzo 2011. La concussione aggravata è contestata a Vendola in concorso con l’ex responsabile Rapporti istituzionali dell’Ilva Girolamo Archinà, l’ex vice presidente di Riva Fire Fabio Riva, l’ex direttore dello stabilimento siderurgico di Taranto Luigi Capogrosso e il legale dell’Ilva Francesco Perli.
La decisione del gup è arrivata al termine dell'udienza preliminare, subito sospesa in mattinata. All’udienza era prevista infatti la presenza dell’ex vice presidente di Riva Fire Fabio Arturo Riva, detenuto nel carcere di Taranto dopo il suo arresto del 5 giugno scorso seguito ad un 'rifugio doratò di due anni e mezzo a Londra. Dopo l'ufficializzazione della rinuncia di Riva a presenziare all'udienza conclusiva, il giudice si è ritirato in camera di consiglio.










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