Il riuscito progetto della RSA “San Raffaele” di Torricella
Coltivare l’orto, prendersi cura del giardino entrando in contatto con la natura e col mondo intorno. Sarebbero attività del tutto ordinarie, se non fossero i piccoli grandi compiti assegnati ogni giorno a scopo terapeutico ad alcuni pazienti della Residenza Sanitaria Assistita “San Raffaele” di Torricella. Da tempo infatti presso la struttura pugliese viene svolta attività di ortoterapia: un gruppo di ospiti viene invitato a cimentarsi in attività gratificanti quali la piantumazione, la semina, la raccolta. L’ortoterapia, insomma, per tornare a essere “responsabili”. Un progetto che inizia a dare degli importanti .. frutti.
«L’obiettivo di questo progetto è quello di migliorare il grado di autonomia gestionale e decisionale dei pazienti favorendo la loro interazione e la loro partecipazione all’ambiente esterno» è riportato in una nota della struttura sanitaria “San Raffaele”. «A tal fine, i responsabili del progetto, le dottoresse Fabiana Caffio, Giuseppa Morrone e Giovanna Venza, hanno individuato una serie di mansioni valutando le attitudini e le abilità di ciascun ospite».
L’attività di ortoterapia è riuscita negli ultimi mesi ad andare anche oltre la semplice assegnazione di piccoli e semplici compiti quotidiani trasformandosi anche in un vero e proprio strumento di responsabilizzazione, utile per rendere più solidali le relazioni tra i pazienti assistiti, riducendone la tendenza all’isolamento che spesso consegue ad una condizione psicopatologica.
«A distanza di tre settimane dall’avvio dell’esperienza, considerando che uno dei tre ospiti appariva sempre più disinvolto e indipendente nello svolgimento dei compiti che gli erano stati affidati, si è deciso di assegnargli il ruolo di tutor» aggiungono le responsabili del progetto. «Il signor P. A. aveva l’incarico di ricordare agli altri due assistiti l’incontro giornaliero e di sostenerli durante la realizzazione delle diverse fasi che l’esecuzione del compito richiedeva».
L’iniziativa, ancora in fase sperimentale non prevede solo esperienze di tipo manuale come la piantumazione, la semina, la raccolta, ma proseguirà con la realizzazione di un ricettario.
«All’interno dei laboratori di terapia occupazionale, i pazienti» è la parte finale del comunicato della R.S.A. “San Raffaele” di Torricella, «si cimenteranno nella raccolta di semplici ricette che è possibile realizzare con i prodotti piantati (zucchine, carote, peperoni, bietola, ravanelli insalata, pomodori) e che potranno sperimentate all’interno del laboratorio di cucina».