lunedì 25 novembre 2024


14/08/2015 22:01:12 - Provincia di Taranto - Attualità

 Con lui i volontari di “Aiutiamo la Famiglia” Onlus e l’ex homeless che oggi vivono nel Centro Betesda di Taranto: per i clochard generi di conforto, tanto calore umano e un messaggio speranza

 

Da giocare con la maglia del Napoli con Maradona allo stadio San Paolo, a trascorrere la sera di Ferragosto alla stazione di Taranto con i clochard, per portare loro un po’ di conforto e una personale testimonianza di speranza: questa è l’incredibile parabola di Raimondo Marino.

Classe 1961, Raimondo Marino è stato prima giocatore in Serie A con le maglie di Napoli, Lazio e Lecce, poi allenatore, tra l’altro dieci anni fa è stato anche allenatore del Taranto, nelle giovanili per un anno e per alcuni mesi in “prima squadra”. Una carriera importante che, per un certo periodo, è stata messa in pericolo da una forte depressione, un periodo negativo dal quale Raimondo Marino è uscito grazie a una esperienza di fede evangelica.

Domani, nella serata di Ferragosto, a partire dalle ore 21.00 Raimondo Marino sarà alla stazione di Taranto per incontrare gli “ultimi”, i clochard che lì trascorrono la notte in solitudine, per portare loro generi di conforto e, soprattutto, la sua personale testimonianza della possibilità di trovare la via della redenzione nella parola di Cristo, la speranza di poter “cambiare vita” superando un difficile periodo esistenziale.

Con lui ci saranno i volontari dell’associazione “Aiutiamo la Famiglia” Onlus di Taranto, che spesso si recano nella stazione ferroviaria di Taranto per prestare conforto ai tanti “senza fissa dimora” che qui si riparano per passare la notte, distribuendo vestiario vario e alimenti.

Con loro anche i tanti ex clochard che, fin dal 1997, animano il Centro Betesda Onlus, in via Cesare Battisti a Taranto, una struttura in cui queste persone con alle spalle storie di emarginazione, tanti gli ex tossicodipendenti e ex alcolisti, vivono insieme aiutandosi l’un l’altro, trovando nella parola di Cristo la forza per continuare il loro percorso di cambiamento e di redenzione, il tutto senza un euro di contributo pubblico, ma solo sostenendosi con il frutto dei lavoretti che riescono a fare e con le donazioni (C/C bancario IT72 E076 0115 80000 -1018939601 intesto a Centro Betesda Onlus C.F. 90225620732).

 

Angelo Guarino, presidente di “Aiutiamo la Famiglia” Onlus, ha spiegato che «sono anni che ci dedichiamo a loro e abbiamo attrezzato il Centro Betesda, una “casa famiglia” in cui forniamo un tetto e la certezza di pasti caldi. Non è solo assistenza fine a se stessa: il nostro obiettivo finale è la loro integrazione sociale e il recupero delle loro relazioni familiari e personali. Naturalmente solo per chi è consenziente e sceglie autonomamente di fare questa esperienza, mentre gli altri, dei quali rispettiamo la scelta di vita, ricevono comunque una parola di conforto e assistenza».

“Nel Centro Betesda cerchiamo – continua Angelo Guarino – di farli sentire utili e partecipi, non solo assistiti, inserendoli in diverse nostre attività, come il mercatino in cui, per finanziarci, vendiamo mobili e quant’altro recuperiamo da donatori, oggetti che i nostri ragazzi rimettono in sesto».

Angelo Guarino lancia poi un appello: «abbiamo sempre più bisogno di generi di prima necessità, come coperte e vestiario, soprattutto di alimentari di ogni genere per sfamare gli homeless e gli indigenti, ma anche detersivi personali e per la casa!».

Gli interessati possono contattare l’associazione di volontariato “Aiutiamo la Famiglia” Onlus, via Oberdan n.27 a Taranto (cell. 340.6020452).

 











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