La formazione diretta dal pianista toscano ha deliziato i numerosi ascoltatori presenti in “Largo San Marco” per il secondo concerto del festival “Francavilla è… jazz”
L’arte di rinverdire le apollinee composizioni classiche di Puccini, Mascagni, Verdi, Chopin, Tchaikovsky attraverso arrangiamenti jazz di massima raffinatezza. “Riccardo Arrighini Trio in Opera feat. Javier Girotto”, formazione d’eccezione costituita da Riccardo Arrighini (pianoforte), Giovanni Sanguineti (contrabbasso), Rodolfo Cervetto (batteria) e lo special guest Javier Girotto (sax soprano), ha manifestato tendenzialmente queste intenzioni. Il sensazionale feeling tra i quattro musicisti ha regnato sovrano dal primo all’ultimo brano. Arrighini ha espresso un pianismo assai erudito, incardinato su un’ineccepibile nitidezza di fraseggio. Il parsimonioso e intelligente utilizzo di ammiccanti blue notes ha ulteriormente imperlato il suo playing. Particolarmente toccante, inoltre, quando ha eseguito rigorosamente in “Piano Solo” La città dei sassi, una sua struggente composizione originale dedicata a Matera, dal mood profondamente ascetico, in cui ha cesellato il suo eloquio pianistico con gusto e ammirevole acume interpretativo. Sanguineti,contrabbassista dal suono cavernoso e dal roccioso timing, ha sviscerato una luminescente sensibilità comunicativa nei soli, ricchi di pathos e di nerbo. In forma smagliante, Cervettoha ammaliato gli spettatori con un drumming iridescente, coloristico, permeato di diamantine sfumature timbriche che caratterizzano il suo stile batteristico. Special guest della serata il noto sassofonista argentino Javier Girotto, che ha incantato il pubblico con un suono ammantante. Lodevole quando ha magistralmente sfruttato l’enorme potenziale espressivo del suo sax soprano spremendolo, fugacemente, nel registro acuto e sovracuto. Riccardo Arrighinie la sua formazione hanno infuso linfa nuova alla musica classica, con encomiabile coscienziosità artistica e verve jazzistica, regalando intense emozioni a tutti gli appassionati presenti in “Largo San Marco” per il secondo appuntamento con la kermesse “Francavilla è… jazz”.
Stefano Dentice