venerdì 20 settembre 2024


25/09/2015 18:56:16 - Avetrana - Attualità

E’ partita dal consigliere comunale Emanuele Micelli

Una sollecitazione al vice ministro ai Trasporti, Del Basso De Caro, affinchè verifichi l’idoneità del mezzi delle Ferrovie Sud Est e, nel contempo, sblocchi le risorse affinchè possano essere acquistati nuovi automezzi.
E’ partita dal consigliere comunale Emanuele Micelli, che si è rivolto al capo della segreteria del vice ministro, l’ex sindaco di Leverano Cosimo Durante, al quale ha inviato una lettera da inoltrare a Del Basso De Caro.
«Le chiedo di interessare il Ministero, nella persona del sottosegretario on. Del Basso De Caro, di quanto accaduto nella giornata di lunedì ad Avetrana all’autobus FSE che trasportava alunni avetranesi» ha scritto Micelli a Durante. «Inoltre le chiedo di sollecitare i finanziamenti ministeriali alle FSE per l’acquisto di nuovi mezzi di trasporto e di far verificare ufficialmente all'azienda FSE se i mezzi in loro possesso sono idonei e sicuri».
Mai più in pericolo la vita dei pendolari: è intanto questa la richiesta unanime che studenti e lavoratori, insieme alle loro famiglie, rivolgono, dopo l’incendio dell’autobus di lunedì, alle istituzioni competenti. Si ritorna a porre l’accento sulla necessità che venga rinnovato al più presto il parco-macchine delle Ferrovie Sud Est.
«Viaggio quotidianamente con i bus delle FSE per andare a Bari» afferma un pendolare. «Il reale stato del parco mezzi è disastroso».
Una mamma esprime la propria preoccupazione per l’incolumità del proprio figlio.
«Noi paghiamo per far viaggiare i nostri figli: ogni giorno viviamo con l’ansia. Ragazzi in piedi, molto più di quello che è consentito; se piove si bagnano i sedili; adesso ha preso fuoco il pullman. Ci rendiamo conto che se non succede qualcosa nessuno si muove?».
Amara ironia nelle parole di un altro pendolare.
«Io utilizzo i pullman ogni giorno e quando salgo mi faccio il segno della croce. Se vuoi lavorare o studiare lo devi prendere per forza maggiore. Quando scendo, mi scappa la frase: “grazie a Diu nci l’ha ma fatta puru osci..”.
Infine le considerazioni di un altro pendolare.
«Ok il rammarico, la rabbia, il dispiacere. Ci poteva essere qualsiasi figlio di papà e di mamma, ci potevo essere io che lo uso per due volte al giorno. Quando ti arriva un messaggio sul cellulare e sai che ci può essere qualsiasi persona o ragazzo che abbiamo cresciuto, ti sentì gelare e rimani paralizzato. La mente invece corre indietro come una moviola e ricordi i sacrifici che hai fatto per crescerli, per tirarli avanti in tempi di crisi come questi, immagini un futuro diverso e un presente diverso, ma tutto si lacera in un momento. Per fortuna non ci sono state conseguenze per nessuno..».











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