Le famiglie degli studenti avetranesi (non solo di quelli che erano sul pullman che ha preso fuoco lunedì) non intendono abbassare la guardia
Un legale per tutelare i diritti dei propri figli pendolari.
Le famiglie degli studenti avetranesi (non solo di quelli che erano sul pullman che ha preso fuoco lunedì) non intendono abbassare la guardia. Dopo aver vissuto dei momenti di grande paura per l’incolumità fisica dei propri ragazzi, ora intendono aprire una vertenza con le Ferrovie Sud Est. A questa società, grazie anche alla consulenza di un legale, chiederanno una svolta nel servizio: non più pullman malridotti, ma un autoparco rinnovato ed efficiente.
«Ho incontrato i genitori: sono determinati ad andare sino in fondo» rende noto il consigliere comunale, Emanuele Micelli. «Nel frattempo mi sono nuovamente messo in contatto con l’assessore regionale ai Trasporti, Giovanni Giannini: ieri si è recato a Roma per spingere il Ministero a sbloccare una consistente somma stanziata da tempo per le Ferrovie Sud Est. Soldi che servirebbero ad acquistare nuovi pullman.
Naturalmente non sarà più possibile, in attesa di questo finanziamento, mettere a repentaglio l’incolumità dei pendolari. Occorre verificare, carte alle mani, se i pullman che vengono utilizzati hanno ancora tutti i requisiti di legge per essere impiegati nei vari tragitti.
L’assessore Giannini ha anche assunto un impegno: fare incontrare, a Bari, i genitori dei pendolari avetranesi e i vertici delle Ferrovie Sud Est. La data dell’incontro sarà stabilita al suo ritorno da Roma».
Nel frattempo anche il sindaco di Avetrana. Mario De Marco, ha chiesto un incontro urgente alle Ferrovie Sud Est.
Sulla tragedia sfiorata interviene anche Nunzio Nardulli, coordinatore della Rete della Conoscenza per la Puglia.
«Non si può rischiare di morire andando a scuola» dichiara Nardulli. «Non è il primo caso in Puglia di pullman fatiscenti o guasti che mettono a rischio la vita degli studenti medi e universitari pendolari. Da anni denunciamo l’aumento del costo dei trasporti, abbattutosi sul pendolarismo quotidiano di centinaia di migliaia di studenti. Riteniamo che spostarsi gratuitamente e un servizio pubblico di qualità siano un diritto fondamentale per lo studente».
In Puglia, tra il 2010 e il 2014 si è registrata la riduzione dei servizi del 15% e un aumento del costo del 11,3%.
«Affinchè non si ripetano mai più episodi così gravi come quello successo ad Avetrana, chiediamo al governo regionale e alle
aziende dei trasporti non solo il rinnovo e la messa a sicurezza dei pullman, ma anche l’abbattimento di qualsiasi costo per gli studenti pendolari garantendo loro il diritto allo studio e alla mobilità».