Il vice sindaco di Avetrana. Alessandro Scarciglia, esprime il disappunto per una scelta che non ha condiviso
«E’ stato impedito ai rappresentanti dei comitati ambientalisti di esprimere il proprio parere».
Il vice sindaco di Avetrana. Alessandro Scarciglia, esprime il disappunto per una scelta che non ha condiviso.
«Avremmo voluto aggiungere, io e i rappresentanti del “Comitato per la difesa del mare” di Avetrana, che questa battaglia deve essere affrontato da tutti con maggiore coraggio. Questo progetto è nato male fin dall’inizio e rischia di finire ancora peggio: il Comune di Manduria individuò il sito nei pressi della zona Ulmo Belsito proprio in virtù della prevista condotta sottomarina. E sin d’allora la comunità avetranese si è sempre battuta anche per trovare un sito diverso. Ora, ove fosse possibile eliminare lo scarico a mare, qualcuno dovrebbe spiegare a tutti i cittadini se esiste un solo motivo per lasciare inalterata la scelta del sito.
Innanzitutto sarebbe uno spreco allucinante di denaro pubblico: portare condotte da Sava fino ai confini di Avetrana (quasi 20 km) per poi non scaricare nel suolo. E poi vogliamo difendere i diritti e le capacità di sviluppo economico-turistico dei cittadini avetranesi. Un depuratore che deve servire a risolvere i problemi di due comuni (Sava e Manduria) dovrebbe essere costruito in modo tale da affossare il futuro economico della città di Avetrana. E per di più scaricando in mare. Tutti sono allibiti sia dal comportamento della Regione Puglia, sia, mi spiace dirlo, anche di quello delle Amministrazioni comunali di Manduria. Dove, tra l’altro, l’attuale sindaco, insieme a chi moderava l’assemblea, ha impedito di parlare a me e a tutti gli avetranesi presenti tra il pubblico».