Non tutti concordano sulla scelta dell’area in cui sorgerà l’ospedale: lungo la strada Taranto- San Giorgio-Pulsano
Nuovo ospedale San Cataldo a Taranto, domani la variante al Prg va in Consiglio comunale. Rispetto al progetto preliminare presentato dall’Asl, la novità riguarda l’utilizzo di una zona marginale che passa da «verde di rispetto» a «verde attrezzato». In sostanza, bisognerà adeguare i nuovi standard urbanistici previsti per l’edilizia ospedaliera che riguardano anche la piantumazione di un determinato numero di alberi e la definizione di altri parcheggi esterni all’ospedale. Complessivamente, invece, il numero dei posti auto sfiorerà quota 2mila. Ieri mattina, intanto, il progetto è stato illustrato (o meglio, la delibera sulla variante) dal funzionario e dal dirigente dell’Urbanistica, rispettivamente, Abruzzese e Pisano. Il provvedimento ha incassato già al termine della discussione di ieri il via libera di tutta la maggioranza mentre i consiglieri comunali di minoranza presenti ieri a Palazzo Latagliata si sono riservati di esprimersi direttamente in Consiglio comunale. La percezione è che comunque sulla delibera che prpopone la variante al Piano regolatore generale ci sa rà il «semaforo verde».
Eppure, da più parti tra i consiglieri comunali presenti, sono state sollevate delle perplessità sul fatto che l’Asl abbia depositato l’ultima versione, per dir così, del progetto preliminare, solo lo scorso 29 ottobre. La commissione Assetto del territorio si è riunita ieri ed il Consiglio, invece, dovrà pronunciarsi giovedì. Tempi stretti. Anzi, strettissimi. Che spingono Dante Capriulo (Noi Democratici-Le città che vogliamo) a dichiarare che «in questa città spesso si ha la sensazione che decida un altro livello rispetto al Consiglio comunale. Eppure, avremmo dovuto forse avviare un confronto già sulla stessa localizzazione della struttura e poi aprire un dibattito anche con le associazioni». Che sorgerà lungo la strada Taranto- San Giorgio-Pulsano, non lontano da un ipermercato e dal parco Cimino mentre, invece, magari si potevano valutare altre opzioni. Tra cui, quella del rione Salinella in cui, peraltro, il Comune ha terreni di sua proprietà. Ed invece, com’è noto, la scelta è ricaduta su quel versante e, quindi, legittimamente, si dovranno espropriare i terreni privati che insistono nella zona che verrà poi perimetrata. È sempre Capriulo ad aver fatto una stima sui costi che oscillerebbero «sui 5 milioni di euro, facendo due calcoli e applicando la tariffa di 20 euro a metro quadro per i terreni agricoli e di 5 euro per quelli destinati al verde».