Il riferimento è al film “Belli di papà”
La pellicola di Guido Chiesa “Belli di Papà” delude quei tarantini che si aspettavano il bel promo della città dei due mari, come del resto avviene per tutti film girati in Puglia e sostenuti da Apulia Film Commission. La crudezza dell’immagine della Taranto rappresentata, con la sua Città Vecchia un po’ male in arnese, a molti spettatori non è andata giù. Il film, mentre continua a registrare ottimi incassi per le sue indubbie qualità cinematografiche, ha dunque suscitato in città non poche polemiche.
«Non è di fatto la prima volta che Taranto viene individuata come location ideale per rappresentare contesti socio ambientali degradati» commenta il presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confcommercio, Salvatore Cafiero. «Fatto salvo il principio che vada rispettata l’autonomia del regista dell’opera cinematografica, trattandosi di un’attività dell’ingegno, non si discutono i criteri che hanno suggerito l’ambientazione e la scelta della location, bensì il ruolo svolto dalla Fondazione Apulia Film Commission e sull’utilizzo dei contributi pubblici. Sul tema sollecitiamo un intervento dei consiglieri regionali tarantini».
La Fondazione (costituita dalla Regione Puglia in concorso con gli Enti locali pugliesi) tra le funzioni istituzionali espletate si pone diverse finalità, tra le quali “attrarre in Puglia le produzioni audiovisive italiana e estere al fine di promuovere e valorizzare il patrimonio artistico e ambientale, la memoria storica e le tradizioni delle comunità della Puglia, le risorse professionali e tecniche attive sul territorio regionale” - art. 3 punto a) dello Statuto della Fondazione .
«La Fondazione – continua Cafiero - sostiene le produzioni, le produce direttamente e distribuisce le opere audiovisive realizzate in Puglia. In pochi anni AFC ha messo in piedi un’importante struttura che ha contribuito non poco a rilanciare l’immagine della Puglia (la Cinecittà dei giorni nostri, secondo la nuove generazioni di registi che vengono a girare nel Salento e nel Barese), grazie anche all’attività dei tre cineporti di Bari, Foggia e Lecce. Insomma un’attività che porta ricadute economiche dirette ed indirette notevoli, ma non per Taranto, salvo quelle poche isolate occasioni, allorquando si parla di emarginazione, povertà, degrado, inquinamento. Un’immagine che ci è stata incollata addosso dalle vicende che hanno funestato la città negli ultimi anni e che non riusciamo proprio a buttarci alle spalle.
E’ inaccettabile che Apulia Film Commission, struttura costituita con il concorso di Regione Puglia, - conclude il presidente dei Giovani Imprenditori- riservi questo trattamento a Taranto e al suo territorio provinciale. Chiediamo che i Consiglieri regionali della provincia di Taranto aprano un confronto nelle sedi regionali competenti sul ruolo di Apulia Film Commission e sulle scelte operate in relazione a Taranto».