L’intervento di Nicolò Giangrande sulla delibera del Comune di Sava
Una nuova assemblea pubblica per fare il punto sull’iter per la costruzione di depuratore e condotta, a fronte del terzo rinvio dell’inizio dei lavori e in attesa della modifica del Piano di Tutela delle acque. A promuoverla, per giovedì della prossima settimana, sono, “dopo nove anni di impegno costante sull’argomento”, l’associazione “Grande Salento” e la Confcommercio. Sono stati invitati numerosi consiglieri regionali e i sindaci dei comuni dell’area orientale della provincia di Taranto.
Intanto, l’ordine del giorno sul depuratore approvato dal Consiglio Comunale di Sava ha dato vita a un acceso dibattito nei social network. Molto interessante ed articolato è l’intervento di Nicolò Giangrande, rappresentante dell’associazione “Grande Salento”.
«L’insistenza dell’Amministrazione Comunale di Sava nel voler il depuratore a qualsiasi costo, anche quello di inquinare il mare di Specchiarica, sinceramente posso pure sforzarmi di capirla ma non potrò mai condividerla» sostiene Giangrande attraverso facebook. «Chiariamo fin da subito a chi non lo avesse già capito che questa lunga e complessa battaglia non è contro il depuratore consortile Manduria-Sava, bensì è contro lo scarico a mare dei reflui fognari di quel depuratore.
Infatti, sia il depuratore che la rete fognaria le consideriamo infrastrutture necessarie e di altissima civiltà soprattutto in un territorio come il nostro che, in diverse zone, ne è sprovvisto.
Il progetto del depuratore e del relativo scarico a mare - così come previsto ad oggi - porterà al deterioramento del paesaggio, all’inquinamento delle acque marine e a malattie legate alla contaminazione ambientale, al divieto di balneazione lungo tutto il tratto di costa interessato e alla condanna a morte della nostra economia. Insomma, è come voler tagliare il ramo di un albero senza rendersi conto di esserci seduti sopra.
Un grave errore di valutazione che è stato fatto ieri ma che, se non correggiamo oggi, avrà ricadute sul domani di tutti noi e delle future generazioni. Ed è per questo motivo che voglio fare un appello all’intelligenza del sindaco Iaia e di tutta la cittadinanza di Sava affinché si uniscano al fronte del “no allo scarico a mare” insieme alle Amministrazioni di Avetrana e Manduria, alla popolazione locale e ai nuovi consiglieri regionali, per chiedere la modifica del Piano di Tutela della Acque ed evitare un disastro ambientale ed economico già annunciato.
Il depuratore e la rete fognaria sono opere importanti ma non possono essere fatte a danno di una già fragile economia locale e a discapito di una delle coste più belle e incontaminate della nostra amata Puglia. Una costa che è frequentata anche dai cittadini savesi».