lunedì 25 novembre 2024


24/11/2015 20:13:24 - Provincia di Taranto - Attualità

Un consumatore su quattro, nel 2015, ha acquistato almeno una volta un prodotto o un servizio illegale

 
Sono sempre di più i consumatori che si rivolgono al mercato illegale. Un consumatore su quattro, nel 2015, ha acquistato almeno una volta un prodotto o un servizio illegale. I settori del commercio più colpiti : abbigliamento (+ 11,3%), calzature (+ 5,9%), pelletteria (+2,8%). Il consumatore tipo di prodotti e servizi illegali è in prevalenza: donna (59,5%) dai 35 anni in su (79,2%), e risiede ( 43,5%) al Sud.
Sono questi i principali risultati dall’indagine sulla contraffazione e abusivismo realizzata da Confcommercio in collaborazione con Format in occasione della Giornata di mobilitazione nazionale di Confcommercio ‘‘Legalità Mi Piace’ del 25 novembre.
Dall’indagine emerge pure qualche dato più confortante, almeno sul fronte delle abitudini di acquisto nell’ambito alimentare, decresce infatti (-5,4%) l’acquisto di prodotti contraffatti appartenenti alle categorie più rischiose per la salute come alimenti, cosmetici e cresce la consapevolezza sui rischi per la salute (80%).
Sul fronte delle imprese l’80% di esse si sente danneggiata dalle varie forme di illegalità (contraffazione, abusivismo commerciale, acquisizione illegale di prodotti via internet). 
«Che l’illegalità in tutte le sue declinazioni abbia effetti particolarmente negativi sulla salute delle imprese e sull’andamento del commercio è un dato ormai acquisito da tempo anche a livello locale. Su questo fronte, Confcommercio Taranto – commenta il presidente provinciale, Leonardo Giangrande- da tempo porta avanti una costante azione di confronto e di collaborazione con le Forze dell’Ordine e con le Amministrazioni locali, ultima la Settimana di sensibilizzazione contro la contraffazione dei prodotti, realizzata in collaborazione con l’ADOC e con il supporto del Comando provinciale della Guardia di Finanza. Un impegno finalizzato in particolare a combattere l’abusivismo commerciale: l’ambulantato illegale, la  vendita di prodotti a marchio contraffatto, la somministrazione e vendita di prodotti alimentari e bevande non autorizzata, la somministrazione di alcol ai minori, e tant’altro ancora. A ciò si aggiunga l’ambito dei servizi turistici: dalla ospitalità extra alberghiera illegale (b&b, affittacamere, case vacanze), all’home restaurant improvvisato, alle agenzie viaggi fantasma, ai circoli culturali che organizzano feste e pranzi. E ancora: le mostre e le fiere non autorizzate che vendono prodotti invece di limitarsi alla esposizione, i mercati ambulanti non autorizzati. Insomma, un mondo che viaggia su binari paralleli al commercio e ai servizi che operano nelle regole, che agisce evadendo tasse e obblighi di legge, che immette sul mercato prodotti di illecita provenienza (anche rubati), che alimenta il mercato della contraffazione e che produce reddito in nero destinato a far crescere il mondo delle attività fuori legge. Una lotta che – conclude Giangrande- deve vedere imprese, consumatori e istituzioni unite in un percorso di difesa dei valori della legalità, perché solo così si può favorire la crescita della buona economia. L’economia   sana che produce lavoro, benessere e qualità della vita per tutti e che favorisce lo sviluppo del territorio. Auspichiamo al più presto di poter riprendere con le Istituzioni locali il tavolo di lavoro già avviato che ci condurrà a breve alla firma del Protocollo d’intesa sulla Sicurezza nei locali della Notte».










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