lunedì 25 novembre 2024


12/12/2008 06:37:03 - Avetrana - Attualità

Il riferimento è per lo schema di convenzione del Comune di Avetrana

 
I Comuni non possono imporre “misure di compensazione patrimoniale” (ma solo di compensazione ambientale, vincolate quindi al ripristino dei luoghi) e dovrebbero attuare una politica uniforme in merito all’entità delle royalty.
L’invito è stato formulato dall’Autorità Antitrust con la segnalazione AS484 inviata il 6 novembre all’Anci, alla Regione Puglia e al Comune di Avetrana e pubblicata sul bollettino n. 41 del 5 dicembre.
Oggetto della segnalazione, lo “Schema di convenzione regolante la concessione per la realizzazione, l’esercizio, la manutenzione e la gestione di impianto industriale per la produzione di energia elettrica da fonte eolica”, approvato dal Comune di Avetrana nel gennaio 2007 (delibera n. 2 del 10 gennaio 2007), e in particolare l’art. 11 che prevede una serie di misure compensative e corrispettivi a favore del Comune e a carico della società che realizza il parco eolico.
Secondo l’Antitrust, l’articolo 11 dello schema di convenzione è “in contrasto con il dettato normativo comunitario e nazionale di liberalizzazione dell’attività di generazione di energia elettrica” e “con l’obiettivo perseguito dal legislatore di incentivare l’energia prodotta da fonti rinnovabili”, in quanto si traduce in un aggravio dei costi degli operatori intenzionati ad investire nel settore.
Citando la giurisprudenza amministrativa, l’Antitrust ricorda il divieto assoluto di prevedere misure di compensazione patrimoniale a favore delle Regioni e degli enti locali, in quanto le royalty corrisposte per “compensazione ambientale” devono, appunto, essere vincolate al ripristino dei luoghi.
L’Antitrust contesta inoltre la difformità delle royalty che “risulta ingiustificatamente distorsiva della concorrenza tra operatori localizzati in diverse aree del territorio nazionale, determinando il venir meno di un contesto di pari opportunità (level playing field), nonché delle scelte di investimento tra le diverse tipologie di fonti rinnovabili”.
Una questione che l’associazione di settore Anev ha più volte sottolineato, proponendo l’inserimento a livello nazionale, da ultimo nella Finanziaria 2008, di un range che i comuni debbano rispettare nell’imporre le royalty alle società eoliche. Attualmente, in media, le richieste dei Comuni si aggirano intorno al 2,5-3% del fatturato, anche se per le richieste attualmente in fase di autorizzazione non mancano punte del 6% e oltre.










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