lunedì 23 settembre 2024


28/12/2015 12:43:51 - Provincia di Taranto - Attualità

Calcio e legalità allo Stadio Iacovone di Taranto

Passata l’emozione per l’incontro nel carcere di Taranto con Antonio Cabrini, in una tipica serata prenatalizia, con temperature ridotte, si è conclusa la terza edizione del progetto di rieducazione “Fuori…gioco!” rivolto ai detenuti del Carcere di Taranto.
Sul manto erboso dello Iacovone, messo a disposizione dall’assessore allo Sport del Comune di Taranto Francesco Cosa, da sempre molto vicino all’iniziativa, si sono affrontate in un quadrangolare di calcio, le squadre dei Magistrati, degli Avvocati, della Polizia Penitenziaria e dei detenuti, agli ordini di una terna di giovani e promettenti arbitri della Sezione Aia di Taranto, designati dal presidente della Figc Puglia Vito Tisci.
Tutte le partite si sono giocate all’insegna del più assoluto fair play, anche se tutte le squadre sono arrivate preparate all’appuntamento con l’intenzione di far bella figura non lesinando il massimo impegno.
A dare il calcio d’inizio due calciatori simbolo del Taranto Calcio, capitan Genchi e Ciarcià, i quali insieme al presidente onorario Di Fonzo e a nome di tutta la dirigenza della società Fc Taranto, presieduta dal duo Zelatore-Bongiovanni, hanno donato ai detenuti dei kway ufficiali della squadra.
Ad affollare la tribuna numerosi rappresentanti delle istituzioni, amici e parenti dei calciatori, ma anche tifosi e semplici curiosi che non hanno fatto mancare il tifo per l’una o l’altra squadra, intonando cori dai contorni goliardici.
Questa volta a vincere il torneo sono stati gli avvocati tarantini, che han battuto in finale per 2 a 0, con reti di Sebastio e Destratis, il forte team dei Magistrati del trio Rosati-Carbone-Buccoliero, già campioni uscenti. Nella finale per il terzo posto, gli agenti penitenziari hanno avuto la meglio, non senza affanno, sui detenuti, che non hanno affatto demeritato.
Durante la premiazione coppe e medaglie per tutti i partecipanti, consegnate dalla direttrice della casa circondariale Stefania Baldassari, dal presidente dell’Ordine degli Avvocati di Taranto Vincenzo Di Maggio e dal responsabile del progetto Giulio Destratis.











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