Una nota del consigliere regionale manduriano Luigi Morgante.
“La nomina dell’ing. Marco Pucci - già consigliere delegato della ThyssenKrupp e condannato in primo grado a sette anni, in appello a sei anni e dieci mesi, per il tragico rogo nello stabilimento torinese nella notte tra il 5 e 6 dicembre 2007, nel quale hanno perso la vita sette operai – come direttore generale dell’Ilva, da parte dei commissari straordinari Piero Gnudi, Enrico Laghi e Corrado Carrubba, ha scatenata una bufera fin troppo prevedibile, per fortuna placatasi con la rinuncia dello stesso interessato, che ha ritenuto opportuno attendere il giudizio della Cassazione per fugare ogni dubbio sulla sua figura. Una decisione di buon senso e che gli rende onore, arrivata dopo le polemiche legittime derivanti dalla precedente, sconcertante decisione, la quale alimenta inquietanti interrogativi sulla considerazione da parte del Ministero per lo Sviluppo Economico e del Governo Renzi in merito alla gestione della delicata fase di transizione che sta vivendo il Gruppo Ilva. Una fase che non può essere affidata a professionisti gravati da un tale peso, come chiunque si attenderebbe: per questo è impossibile nascondere la delusione provata, e ci auguriamo che si sia trattato soltanto di uno spiacevole incidente di percorso. In attesa di ben altre nomine e interventi”.