Entrambi hanno al loro carico delle condanne
Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Taranto hanno eseguito un decreto di confisca di 4 fabbricati, 9 appezzamenti di terreno, del patrimonio di 2 aziende e relative quote societarie, 12 automezzi, per un valore complessivo di 4 milioni e mezzo di euro, sequestrati preventivamente nel mese di marzo 2015.
Il provvedimento di confisca emesso dal Tribunale di Taranto su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce è l’epilogo di un’attività condotta dal Nucleo di Polizia Tributaria ai sensi del “Codice Antimafia” (D.Lgs. 159/2011) nei confronti di due persone residenti nella città delle ceramiche.
Ai due soggetti, padre e figlio, erano stati evidenziati i requisiti di abitualità a delinquere, desunte da condanne, precedenti di polizia e da elementi di fatto in base ai quali ritenere che vivessero abitualmente, anche in parte, da proventi di attività delittuose.
Determinante è stato il loro profilo soggettivo del “curricula” delinquenziale che evidenziavano condanne per i reati di “Furto”, “Rapina”, “Estorsione” e “Associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti”, nonché il profilo oggettivo acclarato dalle indagini patrimoniali che ha fatto emergere una sproporzione tra i beni ad essi riconducibili, il loro tenore di vita con i redditi dichiarati. In particolare il genitore non aveva presentato dichiarazione dei redditi mentre il figlio pur dichiarando redditi esigui è risultato socio di una impresa esercente l’attività di autodemolizione.
Oltre alla predetta, ulteriore esercizio commerciale destinatario del provvedimento di confisca è stato un centro scommesse e internet point, di fatto di proprietà di uno dei proposti ma fittiziamente intestato a persona risultata essere un mero “prestanome” già denunciato durante la ricostruzione investigativa patrimoniale, per trasferimento fraudolento di valori.