L’iniziativa, targata Forlife, contribuirà ad ultimare a Roma l’infermeria nella ex villa del boss della banda della Magliana, ora casa per poveri
Domenica 31 gennaio, alle ore 20, a Tenuta Monacelli va in scena lo spettacolo teatrale Croce-Via, del giudice Maria Francesca Mariano. Croce-via è un testo affascinante e difficile, non solo perché rappresenta, nella forma del dialogo, i momenti cruciali della vita di Cristo, la sua crocifissione e la resurrezione, ma anche perché nella sua elaborazione, l’autrice, Maria Francesca Mariano, giudice della Corte di Assise di Lecce e già scrittrice di teatro e di prosa, partendo dalla “via della croce” riesce ad attualizzare i temi più brucianti del mondo contemporaneo: il rapporto fra l’uomo, il potere, il denaro, la maternità, il difficile rapporto fra verità e giustizia, la speranza, l’accoglienza e l’amore nelle figure femminili del testo proposte in prima linea come immagini guida di un mondo dove il maschile è sofferente; il tradimento e l’amicizia, l’assenza di lavoro, le guerre di religione, le migrazioni e il terrorismo. Croce-Via dunque diventa un testo di grande attualità e un’occasione per guardare in faccia le problematiche che attanagliano il nostro tempo.
La regia è di Marco Antonio Romano, le musiche originali di Silvio Coppola. Ad interpretare Croce-Via saranno gli attori di “Temenos recinti teatrali”.
Alla serata di beneficenza, parteciperà anche Don Antonio Coluccia, il prete antimafia, originario di Specchia che a Roma ha trasformato una villa della banda della Magliana in una casa per poveri. Il ricavato dello spettacolo contribuirà a completare i lavori per la realizzazione dell’infermeria all’interno della struttura che accoglie i poveri.
L’evento è organizzato da Forlife, la onlus che da un decennio opera in tutto il mondo per l’infanzia disagiata e che proprio nel dicembre scorso ha subito la perdita di una volontaria: la dottoressa Rita Fossaceca uccisa da un commando armato in Kenya dove si era recata per vaccinare i bambini.
“Non è facile ricominciare dopo la morte di Rita, ha commentato la referente di Forlife Lecce Titti Martina, è stato un duro colpo per tutta la nostra “famiglia”, ma proseguiamo la nostra attività di volontariato, anche nel solco tracciato dalla dottoressa Fossaceca, che sin da principio, accolse con grande slancio ed entusiasmo questo progetto solidale voluto dal nostro presidente Alessandro Carriero. Ed infatti oltre ad aiutare don Antonio per realizzare l’infermeria a Roma, abbiamo già intrapreso una nuova sfida: illuminare l’ospedale di Abba in Nigeria”.