mercoledì 27 novembre 2024


09/03/2016 06:24:30 - Manduria - Attualità

Ha iniziato il suo intervento parlando del depuratore, indorando la pillola prima di soffermarsi sul riordino ospedaliero

Michele Emiliano spiazza tutti. Nonostante fosse stato costretto, in un primo momento, ad annunciare il forfait per la cerimonia di inaugurazione della Fiera Pessima 2016, anche se con un po’ di ritardo, arriva a Manduria e interviene al convegno di apertura della rassegna.
Dopo le relazioni (nell’ordine), del sindaco Roberto Massafra, della vice governatrice regionale Loredana Capone, della consigliera provinciale Maria Grazia Cascarano, del consigliere regionale Luigi Morgante e del deputato tarantino Michele Pelillo, Emiliano ha calamitato l’interesse dei presenti.
Con grande sagacia tattica, ha iniziato con il parlare del depuratore, raccogliendo applausi di stima per aver rispettato un impegno assunto in campagna elettorale. Ha così voluto indorare la pillola, prima di soffermarsi sui dolorosi tagli contemplati nel nuovo Piano di Riordino Ospedaliero, particolarmente criticati (a dir la verità più nell’aspetto tecnico che in quello politico), dal sindaco Massafra.
«Si badi bene: se abbiamo risolto il problema dello scarico in mare del vostro depuratore, non è stato perché poi sarei venuto in Fiera a prendere i vostri applausi» sono state le prime parole spese, con la solita franchezza, dal governatore Emiliano. «Ci siamo guadati in faccia e abbiamo capito che c’era qualcosa che non andava nel sistema di depurazione pugliese. Ci sono tanti depuratori che sono solo in mostra: spesso non funzionano e i reflui finiscono in mare, dove, si sa, è più difficile controllare se qualcosa non va.
Ci siamo resi conto che buttare l’acqua è un errore. Così come è un errore ancora più grande rischiare di far finire in mare i reflui inquinanti nei periodi in cui i depuratori non funzionano. Se accade in un periodo sbagliato, come la stagione estiva, comprometti per sempre anche il turismo. L’inversione di rotta ci sarà e inizierà con la modifica del Piano di Tutela delle Acque. Consapevoli che quello di Manduria sarà un modello per tutta la Puglia: già Nardò reclama una soluzione simile a quella prospettata per Manduria».
Dopo aver raccolto applausi a più riprese, Emiliano ha toccato il tasto dolente.
«La sanità pubblica costa tanto: 240mila euro a posto letto in un anno, contro i 143mila euro di un posto letto in una clinica privata. Non solo si spende di più, ma si utilizza male anche il personale.
Manduria e Martina, convengo con voi, hanno tradizioni antichissime e per questo, dopo aver deciso di potenziare un ospedale di confine (Castellaneta), abbiamo voluto immaginare di classificarli come ospedali di base potenziati. Il personale degli ospedali più piccoli cercheremo di spostarlo verso le strutture del territorio che non prevedono il ricovero e sono più vicine alla gente. L’ospedale di Taranto lo abbiamo classificato di secondo livello, pur sapendo che non ha i numeri. Qui c’è la nostra scommessa: il primo grande ospedale che costruiremo sarà proprio il “San Cataldo”. Se ci riusciremo, rivolteremo la sanità tarantina. Per Manduria abbiamo previsto la riapertura del Punto Nascite. Certo, il traguardo dei 1.000 parti (uguale anche per Martina e Castellaneta), sarà difficile da raggiungere. Ma qualcuno di avvicinerà».










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