Richiesta la verifica del possesso dei requisiti e delle autorizzazioni previste, tra cui il certificato di Valutazione Strategica Ambientale
Presentato un esposto alla Procura della Repubblica chiedendo l'intervento immediato ed urgente per impedire il taglio di due alberi di cipresso, uno dei quali ultrasecolare, ubicati in Viale Mancini a Manduria, con contestuale richiesta di verificare il possesso dei requisiti e delle autorizzazioni previste, tra cui il certificato di Valutazione Strategica Ambientale (VAS).
L'urgenza é ben giustificata dalla circostanza che il taglio di questi alberi é previsto per la giornata di oggi, per cui il ritardo nell'intervenire per gli accertamenti richiesti determinerebbe un danno irreparabile ed irreversibile.
Questo il testo.
«Nell’ambito della misura PNRR M5C212.1 Missione 5 - Componente 2 - Investimento 2.1. l’Amministrazione comunale di Manduria ha presentato progetto per il taglio totale di circa 200 piante di robinia aventi età intorno ai 100 anni, come da foto di primi del 1900 allegate, più due piante di cipresso a corredo della chiesa dell’Immacolata, uno dei quali avente età certa non inferiore a 150 anni, ampia chioma, diametro del tronco di 2,49 mt, con una altezza stimata di circa mt 15, come da scheda di richiesta di inserimento degli stessi nell’elenco degli alberi monumentali. Al posto di tale complesso arboreo, circa 40 alberelli di ‘gimko biloba’, pianta esotica di origine asiatica, più pista ciclabile di mt. 300.
Con nota del 22 novembre 2024 a firma Ruggiero e Campanile, il Servizio Risorse Forestali della Regione Puglia risponde che ‘la Commissione (…) non ritiene ci siano i presupposti per l’inserimento degli esemplari nell’Elenco degli Alberi Monumentali di Puglia, in quanto non presentano i caratteri di monumentalità previsti dalla legge 14 gennaio 2013 n. 10 e dal D.M. attuativo del 23 ottobre 2024 in quanto il riconoscimento della monumentalità non può essere solo motivato dalla vicinanza degli esemplari ad un edificio scolastico”.
In sostanza, i dirigenti OMETTONO di motivare il diniego di riconoscimento di monumentalità attraverso una tautologia dialettica, cioe’ affermando semplicemente che il viale alberato ed i cipressi ‘non rientrano nei parametri di legge’, citando per negarla un requisito di secondo ordine, peraltro dedotto dai redattori del parere in oggetto, ma mai addotto dal richiedente : silenzio su tutti gli altri parametri indicati e che il viale alberato ed i cipressi hanno sicuramente alla luce dei criteri espressi dalla legge 14 gennaio 2013 n.10 e dal D.M. attuativo , alcuni espressi in istanza di riconoscimento, altri rilevabili icto oculis, come il cipresso ultracentenario a corredo della chiesa del 1670 dedicata alla Madonna della Immacolata Concezione.
Le robinie, già presenti in foto degli anni venti del 1900, rappresentano senza alcun dubbio quel ‘viale alberato’ radicato nella memoria storica della comunità di cui la legge del 2013 e decreto attuativo parlano diffusamente, mentre si fa rilevare che il cipresso della specie ‘Cuprex expansiva’ e’ adiacente ad una chiesa del 1600 di particolare pregio storico, circostanza che, da sola, costituisce elemento per dichiarazione affermativa di monumentalità, ma che non è stata considerata dai volitivi funzionari così come fatto invece per la vicinanza con un edificio scolastico. Invece, non solo il maestoso albero è adiacente a complesso di indiscussa importanza storica e religiosa della Madonna dell’Immacolata, ma ne sono state indicate in scheda di segnalazione anche le caratteristiche morfologiche e le misure: oltre 15 metri di altezza, chioma ‘maestosa’, circonferenza del tronco ‘al petto’ metri 2, 70…!. Del resto, la foto del cipresso che sovrasta grandemente la chiesa, e che si allega parla da sola.
Poche ore dopo la “pronuncia” del Servizio Risorse Forestali della Regione Puglia, il sindaco Pecoraro inviava comunicazione alla ditta appaltatrice di inizio del taglio delle piante per lunedì 25 cm,, con richiesta di intervento di forze di polizia per motivi di ordine pubblico, di fatto vanificando ogni via giudiziaria ordinaria per chiedere ai magistrati aditi di pronunciarsi sulla liceità non già di tutto il progetto - (peraltro assai discutibile alla luce degli espedienti per reperire ben 5.000.000 di euro, del PNRR, espediente di cui la sostituzione di 200 piante quasi secolari con 40 alberelli , per un importo di 125.000 euro, è parte irrinunciabile per attestare innanzi alla UE la vocazione ‘ecologica’ del progetto.) - bensì sulla distruzione di un bene già tutelato dalle norme vigenti: per costante ed attenta giurisprudenza e dottrina, infatti, la inclusione o meno degli alberi monumentali nell’elenco nazionale è meramente dichiarativa o compilativa , quindi non costitutiva di uno status di tutela come la monumentalità, che in quanto tale è intrinseca all’oggetto della richiesta di inclusione ed i cui tratti distintivi sono già ampiamente e forse addirittura ad abundantiam delineati dalla legge 14 gennaio 2013 n. 13 e d.lgvo di attuazione.
La questione non è di poco conto: la dichiarazione di monumentalità richiederebbe la tutela delle piante in oggetto, lasciando alla volontà amministativa l’ adeguamento del progetto non solo tempisticamente e proceduralmente possibile, ma anche auspicato dalle migliaia di cittadini che hanno firmato e lo stanno tuttora facendo perchè sia riconosciuto il proprio diritto alla memoria storica di un luogo,come per legge.
Rimandando a sedi giudiziarie ordinarie le ulteriori, articolate censure, con il presente esposto i firmatari chiedono alla SS.VV. non già di sostituire surrettiziamente l’azione giudiziaria alla dialettica civico-politica di una comunità, ma di permettere proprio quest’ultima impedendo la distruzione dell’oggetto del ‘contendere’, ovvero un suggestivo viale alberato con almeno l’iconico grande albero di cipresso noto e nella memoria di intere generazioni da oltre un secolo e mezzo.
Riteniamo che la fretta, addirittura poche ore dopo il c.d. ‘parere’ della Regione , con cui si da avvio ai lavori di taglio dell’intero viale già lunedì 25, abbiano lo scopo di vanificare non solo le accese, diffusissime proteste dei cittadini manduriani, per la quasi totalità contrari al progetto, ma anche gli strumenti ordinari di contrasto a loro disposizione, ponendo i fautori della tutela del viale alberato a robinie e dei cipressi innanzi al fatto compiuto , ad un tempo rendendo ovviamente vano il riconoscimento ex post del diritto alla tutela, e quindi eliminando un ostacolo alla realizzazione del progetto così come lo si vuole portare a termine: il riconoscimento, meglio, la attestazione di monumentalità farebbe rientrare viale Mancini e tutto il suo complesso arboreo nei beni tutelati direttamente dalla legge sui beni paesaggistici, con evidente differenza di iter autorizzativi e progettuali.
Pertanto, i sottoscritti come sopra domiciliati, ritenendo non rispondenti allo stato de fatti ’le dichiarazioni contenute nella comunicazione del 22 novembre 2024 del Servizio risorse forestali della Regione Puglia avente ad oggetto la dichiarazione di monumentalità del viale alberato Mancini in Manduria, ritenendo un danno grave ed irreversibile il taglio degli alberi previsto per lunedì 25 novembre, ed essendoci un evidente fumus boni iuris ed un pericolo di commissione di reati come la distruzione di bellezze naturali e paesaggistiche, danneggiamento aggravato , falso ideologico, etc,
CHIEDONO
Di voler disporre immediatamente provvedimento cautelare preventivo volto ad assicurare che il compendio arboreo oggetto del presente esposto non venga definitivamente distrutto prima che se ne accerti oggettivamente la sottoposizione a speciale tutela della autorità, accertamento da farsi con gli strumenti che la legge nonche’ le Sue facoltà di magistrato permettono».