Il resoconto del convegno che si è tenuto sabato in fiera
La svolta c’è stata. Ha vinto il “popolo del mare”, come l’ha definito il consulente scientifico Mario Del Prete. Ma si è vinta una battaglia, dopo essere rimasti per quasi dieci anni in trincea a difendere quello che è un patrimonio di tutti: il mare. Ora c’è bisogno della massima compattezza perché la “guerra” sembra ancora lunga: occorre ottenere la deroga ministeriale e occorre procedere con grande cautela nella scelta dell’area di masseria Marina in cui ubicare la trincea drenante e i dieci pozzi sperdenti.
La condotta sottomarina sembra ormai uno spauracchio del passato. La conferma è arrivata sabato mattina, nel corso del dibattito che si è svolto all’interno della Fiera Pessima, dall’ingegnere dell’Acquedotto Pugliese Emilio Tarquinio.
«La svolta è stata resa possibile dalle modifiche apportate dalla Regione alle direttive in materia» ha spiegato Tarquinio nel corso del suo intervento. «Il progetto prevede innanzitutto il riuso a fini irrigui dei reflui depurati. D’intesa con l’Amministrazione Comunale di Manduria, la parte eccedente, soprattutto nel periodo invernale, sarà smaltita in un’area di tre ettari non sottoposta a vincoli, in cui sarà realizzata una trincea superficiale drenante. Utilizzando ogni accortezza tecnica per un completo inserimento nell’ambiente presente, sono previsti anche 10 pozzi che serviranno per rimpinguare la falda, che oggi si caratterizza per un elevato livello di salinità».
Dal tecnico di Aqp sono arrivate le rassicurazioni sulle tecnologie del depuratore e sulla scelta della superficie in cui sarà localizzata la trincea drenante.
«Per ottenere il massimo livello di affinamento delle acque, sono stati previsti ulteriori accorgimenti tecnologici, come dei filtri a tela che consentono l’abbattimento dei solidi sospesi» ha chiarito Tarquinio. «Si tratta di un investimento che va oltre l’ordinario, con garanzie di depurazione superiore all’80% degli impianti oggi in funzione.
Per quel che riguarda la superficie in cui sarà realizzata la trincea drenante, sono già state svolte delle indagini geologiche insieme al Cnr. I pozzi saranno profondi circa 10 metri e, quindi, prima di raggiungere la falda (che si trova a circa 30 metri dalla superficie), avverrà un ulteriore raffinamento dei reflui in eccesso.
Tutti gli studi preliminari dell’area in cui sorgerà il depuratore sono stati eseguiti. Attendiamo che con il Comune di Manduria si formalizzi l’intesa e poi potranno partire i lavori. Stimiamo che il depuratore possa essere pronto in un anno e mezzo».