mercoledì 27 novembre 2024


17/03/2016 11:36:38 - Manduria - Attualità

E’ stato proposto dal consigliere Girardi e approvato all’unanimità

Un ordine del giorno, approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale, che impegna il sindaco Roberto Massafra, ed eventualmente i colleghi dei centri limitrofi, a impugnare innanzi al Tar il nuovo Piano di Riordino Ospedaliero per la Puglia.

La proposta è partita dal consigliere di minoranza Leo Girardi, il quale, leggendo l’ordine del giorno, ha elencato una nutrita serie di “criticità” rilevate nel Piano adottato dalla Regione Puglia.

«La catalogazione dell’ospedale di Castellaneta (senza in questo voler discriminare quel territorio) non risponde ai requisiti fissati dal DM 70 e alla legge di stabilità, in quanto né il bacino di riferimento previsto, né le dotazioni strumentali dell’ospedale, né i reparti esistenti possono assicurare i criteri di sicurezza, efficienza ed efficacia. Anzi» è riportato nell’ordine del giorno, «si intravede un chiaro sperpero di danaro pubblico, dovendo costruire ex novo un percorso già esistente nell’ospedale di Manduria.

E’ chiaramente illogico che le linee guida prevedano solo tre Punti Nascita nella provincia di Taranto, che devono insistere obbligatoriamente lì dove è presente la Rianimazione e l’Utic. Solo Manduria, quindi, presenta tali caratteristiche, ma guarda caso si decide di costruire una nuova e futura Rianimazione a Castellaneta e a Martina Franca, con Punti Nascita ivi esistenti, contro e in barba ai LEA e alla sicurezza della mamma e del neonato.

E’ strumentale, poi, l’aver considerato un Punto Nascita a Manduria con tutte le prescrizioni previste dal Dm e dalla legge di stabilità.

Di fatto, a fronte di futuri e ipotetici posti letto previsti in aumento negli ospedali di Manduria e Martina, in quello di Manduria si perdono subito la Pediatria e un reparto subintensivo come la Nefrologia.

Cosa gravissima è rappresentata proprio dai posti di Nefrologia, in quanto mentre, per esempio, nella vicina provincia di Lecce si prevedono complessivi 54 posti letto (dislocati anche in ospedali di base), nella nostro provincia se ne prevedono soli 20, tutti allocati al “SS. Annunziata”. Tale trattamento viene riservato anche nella provincia di Brindisi, per cui, pur con una popolazione rappresentata dal doppio di quella leccese, ci troviamo ad avere quasi la metà dei posti letto. La domanda sorge spontanea: a quale struttura faranno riferimento i quasi 500 pazienti attualmente in terapia dialitica nella nostra provincia? Sono questi i Livelli Essenziali Assistenziali cui fa riferimento la Regione e il DM 70?».

Nell’ordine del giorno si fa anche riferimento alle criticità rilevate, più globalmente, nell’intera provincia.

«In provincia di Taranto, dai dati forniti dalla Regione, sono previsti 1.657 posti letto, di cui 1.047 nel pubblico e 610 nel privato convenzionato, con un rapporto deficitario pari a 2,7 posti letto ogni letto ogni 1.000 abitanti, con il privato che rappresenta circa il 40%. Vi è una profonda anomalia di base, rappresentata dal fatto che i posti letto del privato, pur definiti per acuti, solo in rare e ben definite patologie sono utilizzati come tali, mentre nella gran parte dei casi sono posti per ricoveri ordinari, che garantiscono al privato Drg altamente efficaci, essendo gli stessi programmati e non urgenti, così come succede nel pubblico (il riferimento è per i posti di Chirurgia Generale e Ortopedia).

Sempre per la nostra provincia, sono stati ignorati tutti i percorsi epidemiologici, con chiaro riferimento alle patologie oncologiche (note in tutta Europea), ma di cui non vi è traccia alcuna».











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