Provvedimento del questore: entro sette giorni devono lasciare il territorio nazionale. Una quarantina hanno cercato di partire con il treno
Oltre un centinaio di migranti marocchini, accolti nei giorni scorsi nel nuovo “Hotspot” di Taranto, sono stati muniti di provvedimento di espulsione firmato dal questore di Taranto, Stanislao Schimera, dopo essersi rifiutati di avvalersi di «protezione internazionale». Entro sette giorni devono lasciare l’Italia e sono liberi di circolare sul territorio nazionale. Circa 40 migranti ieri sera, a quanto si è appreso, si sono recati alla stazione ferroviaria con l’intento di partire per il Nord: non tutti sono riusciti a farlo per mancanza dei soldi necessari all’acquisto dei biglietti.
Alcuni marocchini hanno trascorso la notte nell’ex palestra Ricciardi, sede della locale Protezione civile.
Nel foglio di via si precisa che il migrante colpito dal provvedimento «è sprovvisto del permesso di soggiorno» e risulta "irregolare sul territorio nazionale». Tenuto conto che «non è possibile eseguire l’accompagnamento alla frontiera poiché bisogna procedere ad accertamenti supplementari» in ordine all’ identità-nazionalità e «non è stato possibile eseguire la misura del trattenimento», il questore ordina al cittadino straniero "di lasciare il territorio dello Stato entro il termine di sette giorni dalla notifica del presente atto attraverso la frontiera scelta». Copia è rilasciata al cittadino straniero «che è tenuto ad esibirla agli uffici di polizia di frontiera all’atto di lasciare il territorio nazionale». Il migrante raggiunto dal provvedimento che «si tratterrà nel territorio dello Stato in violazione dell’ordine» del questore verrà punito con una multa da 10mila a 20mila euro. «In tal caso si procederà a nuova espulsione con accompagnamento alla frontiera a mezzo della forza pubblica» e nei confronti del cittadino straniero «potrà essere adottato un provvedimento di trattenimento».