venerdì 20 settembre 2024


03/04/2016 10:22:59 - Avetrana - Attualità

«Non è possibile che nessuno abbia visto o sentito nulla»

Nelle primissime ore della mattinata di Pasqua è iniziato il suo calvario. Un’aggressione brutale, ingiustificabile e senza alcuna motivazione plausibile, lo ha ridotto in fin vita. Giovedì ha compiuto 63 anni, senza poter festeggiare: è ricoverato in coma nel reparto di Rianimazione del “SS. Annunziata” di Taranto.
Si chiama Salvatore ed è stato vittima di un episodio che ha indignato l’intera comunità avetranese: è stato percosso, anche con una mazza di ferro, forse solo per aver chiesto il prestito di una tessera sanitaria per poter acquistare un pacchetto di sigarette dal distributore automatico. Pochi secondi e la violenza di due (o forse più) balordi si è scatenata contro Salvatore, colpito ripetutamente al capo. Gli aggressori sono andati subito via, mentre Salvatore, nei pochi attimi di lucidità che ha avuto, si è rialzato e ha cercato di prendere la sua bici per ritornare verso casa. Naturalmente non c’è riuscito. E’ stato poi soccorso da un fratello che si trovava a passare da quella strada e, dopo una breve medicazione presso il “Giannuzzi” di Manduria”, è stato trasferito al “SS. Annunziata” di Taranto, dove, mercoledì, i sanitari hanno dovuto compiere un delicato intervento chirurgico al cervello.
Ora lotta fra la vita e la morte, mentre i balordi pare abbiano fatto perdere le loro tracce.
«Non è possibile che nessuno abbia visto o sentito nulla» è l’appello che la famiglia di Salvatore lancia ai propri compaesani. «E’ vero, l’aggressione si è consumata intorno alle 5 del mattino. Ma in quella zona c’era un bar aperto e la via che lo costeggia è ad alta densità di traffico. Chi sa qualcosa, parli: siamo anche disposti a garantire l’anonimato».
Le indagini sono state avviate immediatamente dal Comando dei Carabinieri di Avetrana e dalla Compagnia di Manduria. Sono state ascoltate delle persone che si trovavano nella zona, ma, almeno allo stato attuale, pare che nessuno sia riuscito a dare quelle indicazioni necessarie per risalire all’identità dei balordi. Nel frattempo, i carabinieri hanno sequestrato le immagini di tutti gli impianti di videosorveglianza che si trovano nella zona e nelle vie di ingresso e di uscita del paese.
«I carabinieri stanno facendo il loro dovere. Ci aspettiamo, però, che qualcuno dica ciò che ha visto».











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