Mentre a Bari si susseguono le riunioni per “rimodellare” il nuovo Piano di riordino ospedaliero, un accorato appello viene lanciato da una nostra lettrice
«Il “Marianna Giannuzzi”non sia depotenziato».
Mentre a Bari si susseguono le riunioni per “rimodellare” il nuovo Piano di riordino ospedaliero, un accorato appello viene lanciato da una nostra lettrice.
«Sono la figlia di un uomo che ha vissuto i reparti Cardiologia/Utic e Nefrologia/Dialisi in maniera costante negli ultimi tre anni, e in particolar modo nel 2015» scrive Rosy Musiello. «Quest’uomo di cui parlo, il mio papà, ora non c'è più: è venuto a mancare la notte del 21 gennaio scorso nel reparto Utic di Manduria. Un reparto eccezionale per l’umanità di tutto il personale: da quello medico a quello infermieristico e a quello ausiliario! Un reparto che io chiamo “di cuore”, perchè non è facile oggi trovare persone così che si prendono cura del malato in un momento di sofferenza.
Mi sono ritrovata a firmare in piazza affinchè il mio ospedale possa ancora salvare la vita di tanta gente o possa almeno provarci. Ma perchè? Perchè, anche quando c’è un’alta ricettività di pazienti, dobbiamo limitarci ad avere un ospedale solo di base? Sinceramente faccio fatica a capire e non voglio pensare che sia una questione solo politica. Così come per mio padre, ogni volta che il suo defibrillatore scaricava per un’aritmia, chiamavo il 118 e necessitava immediatamente un ricovero in Utic, così per tanta altra gente può esserci un’urgenza. Si tratta di attimi: può bastare qualche secondo in più per non farcela e i chilometri per arrivare negli altri ospedali possono essere infiniti per chi sta lottando per la vita in quel momento! Ho appreso anche del reparto di Nefrologia e davvero non lo trovo giusto».
A farsi portavoce delle istanze e degli appelli della comunità messapica il consigliere regionale Luigi Morgante.
«Insieme al collega Turco e diversi altri colleghi della nostra provincia, ci stiamo battendo per una sostanziale revisione e modifica della delibera del Piano di riordino ospedaliero, al vaglio in questi giorni del Ministero.
Le indicazioni fornite all’unanimità dal Consiglio Comunale di Manduria sono state raccolte e inserite negli emendamenti trasversalmente firmati e presentati in III Commissione, al fine di preservare il diritto alla salute, all’assistenza e alle cure anche in questo angolo di territorio pugliese» fa presente Morgante. «Per quanto riguarda l’ospedale “Giannuzzi”, appaiono – in aggiunta al mantenimento dei reparti e servizi già esistenti – di fondamentale importanza l’attivazione e il potenziamento di servizi come Nefrologia (con un aumento di 10 posti letto) e Utic (con 6 posti letto in aggiunta agli 8 attualmente impiegati per Cardiologia e l’aumento di 6 posti letto per la Terapia intensiva), di Pneumologia (con 15 posti letto in più), di Oncologia (con 5 posti letto in più). E ancora, una Chirurgia e Medicina d’urgenza degna di un DEA di primo livello, così come Direzione Sanitaria, Farmacia, Dialisi, Anestesia e Rianimazione, Otorinolaringoiatria, Endoscopia, Diagnostica, Oculistica. La necessità di ottimizzare le risorse e di ridurre costi e spese non può e non deve infatti comportare la penalizzazione di cittadini e comunità».