La replica di De Donno: «Gli “spuntisti” pagano una tariffa di Tosap ridotta (50%): questa è concorrenza sleale»
«L’accusa circa la presunta volontà di discriminare gli “spuntisti”, impedendo l’accesso all’area mercatale, è del tutto priva di fondamento».
L’assessore alle Attività Produttive, Gianluigi De Donno, replica al suo predecessore, Paride Toma.
«Non è mio intendimento vietare ciò che la legge consente, ma, semmai, riportare un minimo di condizioni di legalità nell’area mercatale ove, finora, è stato consentito agli “spuntisti” non già di occupare i posteggi lasciati liberi dai titolari di concessione, bensì di svolgere l’attività di vendita negli spazi liberi del mercato» afferma De Donno. «Non risponde al vero che i precari paghino la stessa “tassa di occupazione del suolo pubblico”, ma pagano una tassa che è pari alla metà dei commercianti titolari di posteggio, pur svolgendo la medesima attività. Il che si traduce, di fatto, in una concorrenza sleale, come segnalato dagli stessi operatori dell’area mercatale nel corso di una recente riunione.
Non ritengo che le indiscutibili esigenze di cassa delle finanze comunali possano giustificare una deroga alle norme di legge, consentendo ciò che invece è vietato: di certo un assessore o un dirigente che acconsentisse a tali deroghe, quand’anche si tratti di incassare 25.000 euro annui, esorbiterebbe dai limiti costituzionali del proprio mandato.
Quanto al problema della disponibilità di nuovi e maggiori posteggi all’interno dell’area mercatale, si tratta di un percorso che deve necessariamente passare attraverso una fase di consultazione delle associazioni di categoria».