lunedì 23 settembre 2024


06/05/2016 17:50:59 - Provincia di Taranto - Attualità

«Sono contrario alla spettacolarizzazione del processo Ilva come di altri processi. Non mi piacciono i giudizi mediatici fatti al di fuori delle aule di giustizia. Mi piace, invece, avere un dialogo con la stampa corretto nell’ambito di quello che è il doveroso diritto di cronaca ma sempre nel rispetto dell’etica e delle parti, ciascuno per la parte di propria competenza»

 
«La presenza di questo nodo industriale ha portato inizialmente con sè una maggiore idea di benessere complessivo che oggi, anche alla luce di una rilettura delle sue controverse implicazioni ambientali e sanitarie, richiede interventi e decisioni non facili ma necessarie da parte delle competenti istituzioni». Lo ha detto, parlando delle vicende dell’Ilva, il nuovo procuratore di Taranto Carlo Maria Capristo (ex capo della procura di Trani), che oggi si è insediato ufficialmente.
Prima della tradizionale cerimonia, il procuratore ha incontrato magistrati, forze dell’ordine, dirigenti e funzionari del Tribunale. L’abbraccio con l’ex procuratore di Taranto Franco Sebastio, collocato in pensione dall’1 gennaio scorso, ha sancito il passaggio di consegne alla guida della procura ionica. «Vi è la necessità - ha aggiunto Capristo nel suo discorso - di contemperare la produzione industriale con le esigenze di tutela del posto di lavoro, determinante per la sopravvivenza di migliaia di famiglie che non arrivano a fine mese, e la salvaguardia dell’ambiente e della salute. E penso soprattutto alle madri-coraggio quotidianamente preoccupate per la sorte dei loro figli». Taranto è oggi «una città - ha detto ancora - in cui si concentrano molte delle tensioni che reclamano soluzioni ma che richiedono, per le complesse implicazioni che le hanno generate, una attenta disamina ed una ancor più attenta riflessione sui tanti risvolti socio-politico-ambientali che ne sono derivati».
«Sono contrario alla spettacolarizzazione del processo Ilva come di altri processi. Non mi piacciono i giudizi mediatici fatti al di fuori delle aule di giustizia. Mi piace, invece, avere un dialogo con la stampa corretto nell’ambito di quello che è il doveroso diritto di cronaca ma sempre nel rispetto dell’etica e delle parti, ciascuno per la parte di propria competenza», ha sottolineato.
«Conto di approfondire molto - ha aggiunto - gli atti delle indagini che sono ancora pendenti e del prossimo processo 'Ambiente svendutò. Posso soltanto confermare che l’Ilva è un problema ma non è il solo problema di Taranto. Quindi, questa procura lavorerà a 360 gradi occupandosi anche di altre situazioni che meritano attenzione e particolare approfondimento».
L’attenzione sulle questioni ambientali «rimarrà alta. Ma non siamo - ha ribadito il procuratore - la procura che si occupa solo dell’Ilva. Noi siamo la procura che si occupa delle sorti di Taranto e del suo circondario. Un messaggio molto serio che io lancio a tutti è quello della sicurezza dei cittadini, della tutela della salute e della tutela dell’ambiente, questioni che devono viaggiare in parallelo. Non ci sono privilegi».
CRIMINALITA' - «Se c'è un fermento della criminalità a Taranto? E’ una questione che comporta un approfondimento su quella che è la situazione attuale delle compagini criminali. Posso solo dire che anche in questo settore ci sarà una guardia alta da parte del mio ufficio». Così il neo-procuratore di Taranto Carlo Maria Capristo, che si è insediato ufficialmente oggi, ha commentato gli ultimi episodi di criminalità a Taranto come la gambizzazione di un noto pregiudicato, nell’ambito di una rapina simulata, e le estorsioni ai mitilicoltori svelate da una indagine di carabinieri e Capitaneria di porto. «Io - ha aggiunto - che mi sono occupato negli anni Novanta di vicende legate alla Distrettuale di Bari, che comportavano anche esami degli atti di Taranto, so bene che in quegli anni imperversavano clan agguerriti e sanguinari e dobbiamo fare in modo che quei tempi non tornino più».
Capristo, che ha rivolto un ringraziamento al presidente del Tribunale Franco Lucafò, al suo predecessore Franco Sebastio a al procuratore aggiunto Pietro Argentino, ha detto che la sua esperienza alla guida della procura di Trani è stata "gratificante per i risultati conseguiti anche grazie al costante impegno e all’alta professionalità dei colleghi». Ora inizia «questo nuovo percorso professionale e personale qui a Taranto, città ricca di storia millenaria e di cultura, con i suoi musei, i suoi due mari, il porto, la valenza strategia della Marina militare e dell’Arsenale». Città che, ha spiegato, "attraverso il fondamentale e costante impiego della nostra Marina, garantisce il controllo delle acque in cui giornalmente si replicano le immani tragedie dei profughi».
Il procuratore si è poi soffermato sulla «piaga del lavoro nero in agricoltura» e ha ricordato la morte della bracciante Paola Clemente, ha parlato dei problemi che «affliggono purtroppo anche gli uffici giudiziari di Taranto, a cui si aggiunge la non auspicabile decisione di voler sopprimere la sezione distaccata della Corte di Appello di questa città». Infine, ha evidenziato la necessità di «superare le tensioni tra politica e giustizia che ancora affliggono il nostro tempo. Non ci devono essere invasioni di campo».










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