Bene il Salento, assente il Gargano. In provincia di Taranto bandiere blu per Ginosa e Castellaneta Marina
Il numero si mantiene costante: per il 2016 la Puglia ottiene 11 Bandiere blu, confermando la qualità del suo mare, la bellezza delle coste, l'attenzione all'ambiente. C'è una perdita pesante, però: dopo quattro anni di fila Monopoli perde il riconoscimento conferito dalla Foundation for Environmental Education (Fee). Nei giorni passati il sindaco Emilio Romani aveva fatto mea culpa, spiegando le ragioni della penalizzazione: "Paghiamo la mancata partenza della raccolta differenziata porta a porta, che non ci ha consentito di raggiungere almeno quel 20 per cento richiesto per ottenere il vessillo". Fa festa Melendugno, invece, che ancora una volta insiste sulla purezza delle sue acque, a dispetto della minaccia del gasdotto Tap.
La sua Bandiera svetta in vari punti del litorale: Roca, San Foca, Torre Specchia, Torre dell'Orso, Torre Sant'Andrea, perché il riconoscimento viene spesso assegnato a più tratti della costa che ricadono sotto lo stesso territorio amministrativo. Premiato per una serie di parametri: le eccellenti acque di balneazione, la depurazione delle acque reflue e la copertura fognaria, la raccolta differenziata, le aree pedonali e le piste ciclabili, i servizi delle spiagge, financo l'educazione ambientale nelle scuole del posto. E per questo, allora, lo Ionio paga. Perché né Porto Cesareo né Nardò si sono fatte trovare pronte, quest'anno. A differenza di Salve - le Maldive del Salento, che mettono in campo Pescoluse e Torre Pali - e due realtà del Tarantino, anch'esse riconfermate: Ginosa e Castellaneta Marina, la new entry dello scorso anno.