lunedì 25 novembre 2024


09/06/2016 10:15:57 - Provincia di Taranto - Attualità

Duplice omicidio e suicidio: «Quando la violenza si sprigiona in maniera irrazionale e omicida all'interno della famiglia, che per sua natura è il rifugio di ciascuno di noi, avvertiamo un senso di smarrimento e d'impotenza»

 
Luigi Alfarano, cinquant'anni, dipendente amministrativo dell'Ant, l'Associazione nazionale tumori, ha sterminato la sua famiglia uccidendo la giovane moglie e il figlio di quattro anni per poi suicidarsi
La furia omicida è scattata dopo l'ultimo litigio prima dell'incontro dall'avvocato. Dovevano essere definiti i dettagli della separazione, ma a quell'appuntamento i due coniugi non sono mai arrivati. Forse non premeditava da tempo la strage, ma ha saputo pianificare tutto nel giro di pochi minuti con lucida follia Luigi Alfarano, di cinquant'anni, dipendente amministrativo dell'Ant, l'Associazione nazionale tumori, che mercoledì sera ha sterminato a Taranto la sua famiglia uccidendo la giovane moglie e il figlio di quattro anni per poi suicidarsi.
L'uomo ha prima ammazzato in casa la moglie Federica De Luca, di trent'anni, arbitro della Fipav, strangolandola o forse soffocandola con un cuscino. Sul corpo sono evidenti i segni della colluttazione che c'è stata tra i due e alla quale ha probabilmente assistito il piccolo Andrea. E' poi uscito con il bambino raggiungendo in auto la casa delle vacanze sulla statale 106, in contrada Marzilotta. Qui ha ucciso il figlioletto sparandogli un colpo di pistola con una Beretta 98 regolarmente detenuta. Infine si è puntato l'arma alla tempia e ha fatto fuoco.
I poliziotti hanno trovato i due corpi vicini, quasi stretti in un abbraccio. La mamma aveva dedicato al bimbo una dedica su Facebook scegliendo per la copertina una foto con la scritta 'Ti amo Andrea' impressa sulla sabbia. E' stata la madre della donna a dare l'allarme. Chiedeva aiuto agli inquirenti perchè non aveva più notizie della figlia e temeva il peggio: il cellulare risultava staccato e nessuno rispondeva al citofono dello stabile di via Galera Montefusco, dove poi è stato trovato nell'abitazione coniugale il cadavere della trentenne. La tragedia ha lasciato incredula e scossa l'intera comunità tarantina.
Sia Luigi sia Federica erano molto conosciuti per le loro attività. "Siamo senza parole", ha commentato Raffaella Pannuti, presidente della Fondazione Ant Italia onlus, precisando che Alfarano "ha contribuito a Taranto allo sviluppo logistico e alla promozione delle attività dell'Ant, associazione presente in Puglia dagli anni Ottanta assiste gratuitamente 400 malati di tumore". L'uomo era conosciuto anche perché aveva coordinato diverse iniziative promozionali come tornei riservati a giovani calciatori.
Anche l'arcivescovo di Taranto, monsignor Filippo Santoro, ha rivolto un messaggio ai cittadini, esortandoli alla preghiera. "Quando la violenza si sprigiona in maniera irrazionale e omicida all'interno della famiglia, che per sua natura è il rifugio di ciascuno di noi - ha detto - avvertiamo un senso di smarrimento e d'impotenza". Ma la famiglia, ha osservato ancora il presule, "rivela ai giorni
 nostri il suo volto vulnerabile, perché è lì che si concentrano anche i nostri mali sociali, l'incapacità di un amore sano, il rispetto della libertà altrui, l'uso arbitrario di beni indisponibili, primo fra tutti, in assoluto, quello della vita. Ciò che è avvenuto è disumano, tanto disumano e snaturato è il togliere la vita a un figlio, al proprio bimbo, e ferire a morte la persona a cui si è giurato amore".











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