lunedì 23 settembre 2024


09/06/2016 10:24:13 - Provincia di Taranto - Attualità

«Adesso abbiamo la precisa responsabilità di dire basta e spezzare questa drammatica catena, perché dietro i numeri ci sono persone, famiglie, vite segnate, distrutte o cambiate per sempre, tragedie che non è più possibile ignorare o giudicare semplici incidenti di percorso, o sacrifici sull’altare di un interesse superiore»

 
«I nuovi dati emersi dall’ultimo, autorevole report e inerenti l’incidenza delle patologie tumorali nella provincia di Taranto per gli anni 2006-2011, sono -senza troppi giri di parole- sconvolgenti, in particolare quelli relativi al comune capoluogo e Statte» afferma il consigliere regionale Luigi Morgante. «E confermano la crescita di qualunque patologia presa in esame per un’ampia fascia di popolazione sempre più a rischio. Sono dati che non è possibile ridimensionare, trascurare o derubricare come ‘normali’ o di dubbia interpretazione, visto che parliamo di statistiche ben al di là della media regionale e nazionale. Per questo la centralità della tutela della salute dei cittadini deve diventare una priorità non solo della politica a ogni livello, chiamata a mettere in campo subito e non a data da destinarsi adeguate risorse, strutture e interventi per la prevenzione e la cura (e purtroppo occorre ricordare ancora una volta quanto il nuovo Piano di riordino ospedaliero sia lacunoso anche sotto questo aspetto, in questo angolo di territorio); ma anche e soprattutto delle cordate imprenditoriali interessate a rilevare lo stabilimento Ilva, e il cui piano industriale non può prescindere da bonifiche e risanamento ambientali, anche se questo comporta una riduzione dei margini di profitto preventivati.
Per troppi anni salute e lavoro sono entrati in conflitto e in antitesi, e i danni prodotti sono stati incalcolabili, destinati a ripercuotersi probabilmente per generazioni: ma adesso abbiamo la precisa responsabilità di dire basta e spezzare questa drammatica catena, perché dietro i numeri ci sono persone, famiglie, vite segnate, distrutte o cambiate per sempre, tragedie che non è più possibile ignorare o giudicare semplici incidenti di percorso, o sacrifici sull’altare di un interesse superiore. La salute e la difesa della vita rappresentano invece il supremo interesse che abbiamo il dovere di difendere in ogni modo e a qualunque costo, senza più esitazioni e tentennamenti».










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