Tre le persone indagate, il committente dei lavori nonché amministratore della società proprietaria dello stabilimento, il rappresentante della ditta esecutrice dei lavori ed il tecnico progettista e direttore dei lavori; le ipotesi di reato contestate sono quelle dell'abusivismo edilizio, per aver realizzato, in area sottoposta a vincolo paesaggistico, idrogeologico e demaniale, opere edili in totale difformità rispetto ai titoli abilitativi
I Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Lecce, in Marina di Pulsano, a conclusione di complesse ed articolate indagini avviate a seguito del sequestro effettuato lo scorso 15 aprile di un manufatto in cemento armato destinato al posizionamento di vasche per idromassaggi, in data odierna, in esecuzione del decreto di sequestro preventivo d’urgenza
emesso dalla Procura della Repubblica di Taranto (PM dr. Marazia), hanno sottoposto a sequestro preventivo d'urgenza l'intero compendio immobiliare dello stabilimento “Fata Morgana”.
Gli accertamenti svolti dai carabinieri del NOE di Lecce e la consulenza tecnica disposta dalla Procura di Taranto hanno consentito di verificare che, in area sottoposta a vincolo paesaggistico ed idrogeologico, altresì ricadente in area di rispetto dal confine demaniale, si realizzava una nuova costruzione mediante demolizione e ricostruzione di due corpi di fabbrica destinati a bar, ristorante, self service e centro benessere, alterando la sagoma originaria ed incrementando le volumetrie e le superfici utili calpestabili, anche con la realizzazione di un locale interrato destinato a deposito, il tutto in totale difformità
del permesso di costruire che consentiva soltanto la manutenzione straordinaria dei fabbricati preesistenti e non la loro demolizione con conseguente nuova costruzione.
Le indagini svolte hanno consentito di ricostruire l'iter seguito per concedere i titoli abilitativi alle opere e di verificare la conformità di quanto già realizzato; il consulente tecnico nell'acquisire presso i vari enti intervenuti nel procedimento autorizzatorio (ASL Taranto, Servizio Regionale Foreste di Taranto, Sovrintendenza ai Beni Architettonici e paesaggistici di Lecce e Capitaneria di Porto di Taranto) le copie progettuali ed i relativi pareri ha riscontrato che presso i diversi enti
erano stati presentati progetti fra loro difformi e non collimanti con quello principale depositato presso l'Ufficio tecnico di Pulsano; da ciò discende che l'intero procedimento appare essere viziato.
Allo stato attuale sono tre le persone indagate, il committente dei lavori nonché amministratore della società proprietaria dello stabilimento, il rappresentante della ditta esecutrice dei lavori ed il tecnico progettista e direttore dei lavori; le ipotesi di reato contestate sono quelle dell'abusivismo edilizio, per aver realizzato, in area sottoposta a vincolo paesaggistico, idrogeologico e demaniale, opere edili in totale difformità rispetto ai titoli abilitativi.