Cosimo De Rinaldis, vice presidente nazionale dell’Oari e delegato regionale dell’Avulss, parla di terzo settore e associazioni di volontariato, riferimento importante per il soddisfacimento dei bisogni della comunità
«E’ necessario che il volontariato non si limiti alla sola realizzazione di servizi, ma nel contempo sappia anche rielaborare culturalmente la propria esperienza in funzione di un interesse generale».
Cosimo De Rinaldis, vice presidente nazionale dell’Oari e delegato regionale dell’Avulss, parla di terzo settore e associazioni di volontariato, riferimento importante per il soddisfacimento dei bisogni della comunità.
«L’obiettivo del bene comune, da perseguire attraverso la centralità delle politiche sociali, esige il cambiamento dei comportamenti, dei rapporti sociali e la crescita di percorsi di solidarietà e di reciproca responsabilizzazione nel quotidiano» sostiene De Rinaldis. «E’ indispensabile che si definisca un modello più avanzato di politica sociale, basato sull’integrazione reale e operativa del pubblico e del privato, che contrasti l’attuale rischio di abbandono da parte del pubblico di funzioni indispensabili, come la garanzia dei diritti, la programmazione, la valutazione degli interventi. Per questo è necessario sostenere lo sviluppo di un modello integrato di politica sociale fondato sull’intervento solidale delle diverse componenti della società e fondato sull’individuazione di soglie minimale di protezione sociale. Su questo piano il terzo settore (e il volontariato in particolare), che voglia essere forza di cambiamento, deve saper esercitare un ruolo socio politico, proponendosi come uno dei soggetti esemplari di nuova cittadinanza solidale e sviluppando un ruolo di conoscenza critica e di promozione democratica.
Autoverifica, formazione, reciprocità, riflessione, interpretazione dei fenomeni e degli avvenimenti consentono al terzo settore e al volontariato di dare ed offrire un contributo originale per il cambiamento sociale e politico del territorio».