AVETRANA - Presentazione del libro di Riccardo Prisciano: le precisazioni di Salvatore Luigi Baldari
«E’ stato sollevato un polverone in maniera molto strumentale»
«Alla luce di quanto trasmesso da alcune testate di informazione relativamente alla serata Estate d’Autore, tenutasi lo scorso venerdì 8 luglio, nel Torrione di Avetrana, mi sono sentito in dovere di intervenire per dileguare il polverone sollevato, in maniera molto strumentale.
Innanzitutto perché leggere di “estremisti locali e filo islamici” presenti alla serata mi ha fatto sobbalzare dalla sedia, facendomi venire persino qualche dubbio che si stesse parlando della stessa serata.
Poi perché, al cospetto della spasmodica ansia di distorcere la realtà, per soddisfare esigenze mediatiche di breve respiro, mi viene una fastidiosa irritazione alla pelle, che non credo sia dovuta al Sole preso in spiaggia.
E per ultimo, lasciatemelo passare, ma qui si tratta più che altro di una questione di buoni costumi, continuare ad accostare la città di Avetrana, all’omicidio Scazzi, mi pare un esercizio ormai arido ed abusato.
Per mettere ordine, la serata nasceva con lo scopo di offrire spazio a tre autori locali, Luciano Cosma, Gianni Liviano e Riccardo Prisciano per presentare le proprie fatiche letterarie, ciascuna di genere e contenuti differenti. La serata si è svolta in un’atmosfera piacevolissima, grazie alla folta e variegata presenza di pubblico, grazie al suggestivo scenario offerto dal Torrione e grazie soprattutto alle interazioni dei tre autori.
Potrei anche terminare qui, perché come cronaca della serata c’è poco da aggiungere. Però purtroppo si sa, la cronaca a volte più che data, viene fatta e qualcuno ha parlato di proteste, contestazioni e offese nei confronti dell’autore Riccardo Prisciano.
Per completezza, il testo di Riccardo Prisciano intitolato Nazislamismo, parte da una tesi dominante che è quella della inconciliabilità tra Occidente e mondo mussulmano, non scindibilità fra politica e religione islamica, inesistenza di un islam moderato, mettendo in primo piano l’incostituzionalità della religione musulmana
Essendo lì presente, in qualità di organizzatore della serata e di interlocutore con i tre ospiti, non posso che smentire nella maniera più assoluta il quadretto tumultuoso dipinto in queste cronache.
Gli interventi che hanno fatto seguito alla presentazione del libro di Prisciano (tra l’altro soltanto tre, di cui due in opposizione) si sono tenuti nelle modalità più consuete tramandate dalle regole di convivenza civile. Nulla di diverso rispetto a quanto accade in un qualsiasi evento di pubblico confronto. Toni pacati, tempi rispettati, obiezioni argomentate, condivisibili o meno. Nessuno degli interventi ha esibito fattezze prossime al filo-islamismo o all’estremismo.
Questo sono tenuto a sottolinearlo dal momento che, in un periodo storico in cui tutto fa brodo, come quello che stiamo vivendo, la strumentalizzazione e la trasfigurazione della realtà possono far plasmare dei totem di cartone, da esibire sui pulpiti della propaganda.
Che poi, tra l’altro, quelle persone, intervenute, sono le stesse che avevano sollevato, sempre in modi assolutamente decorosi e rispettabili, le proprie perplessità riguardo il fatto che la presentazione del libro di Prisciano si sarebbe dovuta svolgere di lì a pochi giorni. Con la stessa onestà intellettuale con la quale ho respinto le fantasie sulle chimeriche indecenze dei loro interventi nel corso della serata, ribadisco però il fatto che con costoro continuo a non trovarmi in sintonia sulla questione. Dal momento che, dare la possibilità a qualcuno di esprimere le proprie idee in maniera argomentata non lo reputo necessariamente sinonimo di soggezione. Bisogna avere fiducia nel senso critico e nella maturità di chi ascolta, al di là del fatto che si possano ascoltare teorie da condividere o meno. Perché altrimenti parole come democrazia, uguaglianza, dialogo, partecipazione, si cementificano in cattedrali nel deserto, svuotandosi dei propri contenuti. Non sono etichette da appiccicarsi sulle camicie, ma percorsi da praticare, da intraprendere. L’associazione Casa Dell’Evoluzione ha dato il giusto spazio a Prisciano per raccontare le proprie idee, così come fatto per Luciano Cosma e Gianni Liviano, con la convinzione che la cultura non può permettersi di fare esclusione, quanto piuttosto inclusione. Per questo mi discosto, fortemente dalle sensazioni di indignazione, rabbia, ripudio provate da qualcuno, a causa della presentazione del testo di Prisciano, nel monumento principe di Avetrana. Anche io personalmente, non condivido gran parte delle teorie esposte in quel testo, però quel testo l’ho letto, l’ho riletto, lo rispetto. Non condivido la teoria di Prisciano, che rimane un mio amico, di fare di tutta l’erba un fascio. A mio avviso quello della religione musulmana è soltanto una maschera che i fanatici del terrorismo indossano, per alimentare il panico fra la gente; è uno schermo che utilizzano per far vacillare le nostre certezze, facendosi leva su una cultura che noi occidentali ancora non conosciamo e che sentiamo lontana. Ho un’idea diversa, ma ho dato spazio a chi la pensava in altro modo. E lo ripeto, ancora, lungi da me quel sentimento di ripudio. L’ho già detto nel corso della serata, io credo nella Costituzione Italiana e lì c’è scritto di ripudiare la guerra e soltanto quella, non certo di ripudiare la libertà di espressione.
A mio avviso Venerdì sera abbiamo provato ad “evolverci”, accettando di ascoltare chi aveva da trasmettere idee forti e non condivisibili da molti. Perché il tempo delle censure è tramontato, perché il malcostume del pregiudizio non può essere praticato e abbinato alla cultura, altrimenti altro non si fa che dare pasto a chi, si ingigantisce attraverso elemosine mediatiche di compassione.
Ci vuole un po’ di coerenza per mettere in pratica ciò che si predica, purtroppo il senso di discernimento resta ancora una virtù. Ma lo si può conquistare.
Per concludere, visti il piacevole interessamento e coinvolgimento che si sono registrati in questi giorni, sulla questione e cogliendo anche alcuni suggerimenti, senz’altro, nel corso dell'autunno, la nostra associazione si farà promotrice di iniziative pubbliche per approfondire gli argomenti della tolleranza religiosa e dell'integrazione, dando voce a una pluralità di opinioni. Il format dell'altra sera, non era incentrato su un focus a riguardo, ma era la presentazione di un testo. E questo mi va di sottolinearlo nuovamente, per chi si fosse domandato perché non fosse presente anche una controparte.
Detto questo, non mi rimane che ridimensionare i contorni di questa vicenda, che in molti hanno voluto strumentalizzare indegnamente. Quindi ribadisco la piena soddisfazione, in qualità di Presidente dell’associazione, per l’esito della serata.
Tutto ciò non mi indigna affatto, ci mancherebbe, fa parte del gioco, però si sa, l’estate è una stagione calda e con il caldo ogni tanto conviene mettere la testa al fresco.
Per concludere, certamente, visto il piacevole interessamento e coinvolgimento che si è registrato in questi giorni, nel corso dell'autunno, la nostra associazione si farà promotrice di iniziative pubbliche per approfondire gli argomenti della tolleranza religiosa e dell'integrazione, dando voce a una pluralità di opinioni. Il format dell’altra sera, non era incentrato su un focus a riguardo, ma era la presentazione di un testo».
Salvatore Luigi Baldari