lunedì 23 settembre 2024


02/09/2016 16:55:07 - Provincia di Taranto - Attualità

Il consigliere regionale Turco scrive una lettera al presidente Emiliano

«Caro presidente,
anzi no, caro Michele. Mi permetto di darti del tu, chiamandoti con il nome di battesimo. Lo faccio raramente, per il rispetto che ho nella carica istituzionale che rivesti, consacrata dal voto popolare e per l’attività svolta precedentemente come magistrato.
Adesso mi rivolgo all’amico Michele interpretando il grido di allarme e di dolore che arriva da circa 600mila tarantini. Non voglio tediarti con le solite lamentele, ma ti ricordo però che i tarantini hanno ormai perso la fiducia in tutto per varie ragioni che affossano un’intera comunità: la crisi economica, l’allarme ambientale, il continuo aumento delle patologie neoplastiche, il sistema sanitario. Emergenze evidenti sulle quali il popolo ionico non ha alcuna responsabilità. Penso all’impatto ambientale, tema sul quale la politica locale sull’altare di interessi privati e con evidenti conflitti di interesse pare aver svenduto il proprio territorio. Un territorio che ha un ruolo strategico nazionale sulla produzione dell’acciaio.
Caro Michele, la città di Taranto e la sua provincia ormai si sentono abbandonate. Spesso noi tarantini non ci sentiamo italiani, anche a causa delle discutibili decisioni del governo Renzi. Non ci sentiamo nemmeno pugliesi visto che Taranto rimane esclusa dai processi decisionali regionali.
E ti dico una cosa: non mi si dica che nessuna mamma tarantina abbia mai partorito un uomo o una donna capace di rappresentarci nella giunta regionale. Affermarlo sarebbe drammatico, verremmo etichettati come degli inadeguati e dei deficienti. A scanso di equivoci lo dico subito: non sto facendo lo sponsor di me stesso ma dell’intera provincia ionica.
Caro Michele, sai da quanto tempo la provincia ionica non inaugura un’opera pubblica di una certa valenza? Certo, ognuno ha messo del suo in questa corsa al massacro. Ad esempio nessuno ha posto un freno all’impatto ambientale. Anzi, per qualcuno il benzopirene
era considerato un gelato e gli altri inquinanti ingredienti per la pizza capricciosa. Mi chiedo: la Taranto-Avetrana, la Bradanico salentina, l’aeroporto di Grottaglie, potranno mai un giorno vedere la luce? Taranto e i tarantini hanno voglia di fare, hanno la forza di reagire. Taranto non vuole essere considerata una città separata dal contesto nazionale e pugliese. Taranto vuole il suo, ha bisogno delle risorse che le spettano di diritto senza elemosina alcuna.
Caro Michele, anche sulla questione sanitaria Taranto da anni è stata bistrattata da tutti, nessuno escluso.
E ci sono dati che lo dimostrano. La spesa per il personale non deve
superare quella del 2004 ridotta dell’1,4%. Bene, a Taranto toccherebbe una spesa di 250 milioni di euro, invece ne toccano meno di 190 milioni. Certo, la Regione ha trasferito 25 milioni, ma purtroppo ne mancano altri 25. Potrebbero forse essere stati utilizzati per ripianare le passività delle Asl delle altre Province?
Il rapporto posti letto a Taranto è di 2,78 per mille abitanti, dovrebbe invece essere e non superare i 3,7. È sicuramente un caso. Per non parlare poi della pianta organica sottodimensionata da anni.
Caro Michele, come vedi non è possibile ripagare Taranto per le tante offese ricevute. Secondo me dovresti realmente, come dico da giorni, adottare Taranto come fosse la tua amata Bari, mettendoci un pizzico di affetto. I tarantini sono un popolo di mare, hanno nel proprio Dna la voglia e le energie per ripartire. Loro non hanno mai
abbandonato nessuno, sono anche depositari di una lunga storia che li ha resi orgogliosi del loro essere tarantini.
Caro Michele, a nome di tutti e con il cuore in mano, ti chiedo non una delega assessorile o una poltrona per Taranto che ne avrebbe comunque diritto. Ti chiedo solo una particolare attenzione particolare per questo territorio. E sono convinto che la giunta e l’intero consiglio regionale ti saranno vicini in questa importante sfida. Taranto piange. Ridiamole un sorriso».










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