Ecco la nota del consigliere regionale di Area Popolare, Luigi Morgante
“Dalla prima bozza di Piano di riordino ospedaliero inviata dall’esecutivo regionale al Ministero nel febbraio scorso, Area Popolare ha evidenziato le gravi ed evidenti criticità che emergevano in particolare per la provincia di Taranto. Una provincia caratterizzata da una crescita esponenziale di mortalità e patologie tumorali ben al di sopra della media regionale e nazionale, un’emergenza legata a una delicatissima situazione ambientale da tutti finalmente riconosciuta, a ogni livello, e che pertanto necessita di un Polo oncologico e di fondi all’altezza delle esigenze e delle aspettative. Una provincia dal numero di posti letto invece ben al di sotto, per beffardo paradosso, rispetto a quello previsto dal DM 70, con uno scarto notevolissimo che incide negativamente non solo sulla quantità e qualità delle prestazioni erogate, ma anche e soprattutto sul personale, largamente insufficiente se rapportato a quello delle altre province.
Un quadro sconcertante evidenziato nello scorso maggio anche dallo stesso sottosegretario alla Salute, Vito De Filippo, in risposta a un’interrogazione presentata da un parlamentare pugliese del Partito Democratico, da me nuovamente ripreso e sottolineato nella speranza e convinzione che cambiare rotta fosse possibile e doveroso. Così come ho avuto modo di spiegare direttamente al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, in occasione della sua visita istituzionale a Taranto del 29 luglio scorso, appellandomi alla sua sensibilità di padre prima ancora che politico e primo ministro. Dall’ultima seduta del consiglio comunale del comune capoluogo è stato lanciato l’ennesimo appello all’esecutivo regionale e nazionale, che vede trasversalmente partecipi anche i consiglieri regionali espressione del territorio, perché la provincia di Taranto non venga quindi penalizzata e mortificata da decisioni che non possono trovare alcuna comprensione e giustificazione. Chiediamo non per campanilismo ma per equità, rispetto e considerazione di ogni comunità che il DM 70 venga applicato e seguito e non disatteso in provincia di Taranto, con conseguenti ricadute sull’aumento dei posti letto e delle unità lavorative più che mai necessarie per uscire dall’emergenza. Ricordando che non sarebbe certo una gentile concessione ma semplicemente un atto dovuto, anche alla luce del peso non più economicamente sostenibile della mobilità passiva, che aggiunge al danno di milioni di euro che dal bilancio pugliese finiscono nelle casse di altre Regioni già in ottima salute, la beffa di calvari e viaggi della speranza per famiglie e malati desiderosi solo di migliori assistenza e cure nella propria terra.”