Passano in commissione regionale le richieste di Taranto
Più posti letto ospedalieri passando dall’attuale indice del 2,68 per mille abitanti a 3,1: una definitiva caratterizzazione di polo oncoematologico per l’ospedale Moscati con l’attivazione di alcune branche mediche; l’utilizzo dell’ospedale San Marco di Grottaglie con servizi (in particolare Ginecologia e Medicina) per decongestionare il Santissima Annunziata conservando la prospettiva di trasformazione in polo riabilitativo post acuzie. Sono i punti salienti degli indirizzi concordati ieri in commissione Sanità in Regione, alla presenza del presidente, Michele Emiliano, e del direttore del dipartimento Salute, Giovanni Gorgoni, in vista della stesura definitiva del piano di riordino ospedaliero. Sono stati sostanzialmente quasi tutti accolti gli emendamenti presentati dai consiglieri regionali tarantini, riassunti dalle proposte fatte dal consigliere Pd, ex assessore alla sanità, Donato Pentassuglia. Ora si tratta di vedere, considerata la sponda ricevuta ieri in commissione Sanità e il fondamentale riconoscimento del presidente Emiliano della correttezza delle richieste anche in base a quello che raccontano i dati epidemiologici, l’effettivo accoglimento che le richieste e le condivisioni avranno nella delibera finale. Dopo la giornata di ieri, interamente destinata all’esame ed alla valutazione della situazione di Taranto, da oggi il dibattito si sposterà sulle altre realtà territoriali pugliesi. La delibera è prevista a fine mese.
Ma vediamo nel dettaglio a cosa si è promesso di dire sì ieri. Presidio centrale, Santissima Annunziata-Moscati-San Marco: si attiverebbero 10 posti di Chirurgia toracica, 10 posti di Oncoematologia pediatrica (già previsti nel regolamento del 2015 ma cassati dall’attuale piano), 20 posti di Pneumologia, 6 posti di Reumatologia, 60 posti di Medicina generale, 10 posti di Lungodegenza. A Castellaneta si attiverebbero 8 posti di Pediatria e 4 di Neonatologia. A Manduria 5 posti di Oncologia, 15 di Pneumologia, 6 di Terapia intensiva. A Martina 12 di Cardiologia, 10 di Nefrologia (unità semplice), 6 di Terapia intensiva e 8 di Lungodegenza.
Fissati i criteri e aumentati i posti letto, saranno poi il direttore generale e i direttori di dipartimento a stabilire, ad esempio, dove allocare al meglio alcuni dei reparti o servizi oggi presenti al Moscati nella prospettiva di diventare Polo oncologico. Per fare un esempio, la Pneumologia nel modello organizzativo del Polo oncologico dovrebbe stare al Moscati. Ma, poiché afferisce anche alla Medicina presente al Santissima Annunziata, è probabile che alcune attività si facciano nel presidio cittadino. Altre attività, come le broncoscopie e tutto ciò che è collegato al trattamento oncologico, potranno invece andare al Moscati. Chiaramente ha incontrato qualche resistenza in commissione Sanità la discussione sull’attivazione della Chirurgia toracica presente già in altri presidi regionali. Ma si è insistito perché al Polo di Taranto venga riconosciuta questa specialità.
Rimane in piedi, infine, la questione dei Punti di primo intervento che, se sotto le 6mila prestazioni annue, dovrebbero essere trasformati in postazioni del 118. Poiché si tratta di aspetti che vanno garantiti per il 2017, è probabile che si decida sull’assetto della rete dell’emergenza e della risposta alle malattie tempo dipendenti entro fine anno e comunque una volta definito il piano di riordino ospedaliero. Anche sui punti di Primo intervento del Moscati e del San Marco, entrambi gestiti dal 118 ed entrambi ex Pronto soccorso la cui soppressione aveva già suscitato non poche polemiche nei mesi scorsi, ci sarebbe qualche rischio se dovessero andare al di sotto dello standard delle 6mila prestazioni annue. Per i consiglieri tarantini, vista la strutturazione che hanno i presidi ospedalieri, questi devono essere però conservati come Punti di primo intervento territoriali.