La Soget esige il pagamento delle cartelle e le scuole ora rischiano il collasso
I conti bancari della scuola elementare e primaria Europa-Basile di Taranto sono stati bloccati per il mancato pagamento della tassa sui rifiuti di 15 anni fa. La società di riscossione Soget ha dato esecuzione a una cartella esattoriale da 55mila euro paralizzando i conti della scuola. "Siamo al collasso, non possiamo più pagare utenze e forniture", spiega il dirigente scolastico Francesco Urso. "Per evitare disagi ai bambini cercheremo una soluzione, per esempio con un pagamento a rate", commenta l'assessore comunale alla Pubblica istruzione, Gina Lupo, "ma sono tasse che non si possono cancellare".
Cartelle esattoriali per Tarsu non pagata sono arrivate ad altre cinque-sei scuole del Tarantino (in un caso la cifra dovuta è addirittura di 130mila euro) che ora rischiano la paralisi. La vicenda è figlia di vecchi accordi politici mai del tutto chiariti. "Negli anni 2000 e 2001 la conferenza Stato-regioni-città autonome, di comune accordo col ministero della Pubblica istruzione, stabilì una cifra forfettaria - racconta il dirigente Urso - che però non è mai arrivata nelle casse dei Comuni, a quanto pare. La società che all'epoca si occupava della riscossione, la Soget, ha ora congelato i nostri conti bancari. Siamo una piccola scuola primaria: non solo non possediamo quella cifra, ma con i conti bloccati non possiamo neanche più acquistare la carta igienica. Non possiamo pagare la ditta di pulizie, quella dei bus che porta gli scolari. Se restiamo senza Internet i docenti non possono compilare il registro informatico. Insomma è la paralisi".
Il percorso di riscossione ormai giunto al pignoramento sta per coinvolgere altre scuole e non si può arrestare. Il Comune non può cancellare quei debiti, ma nei prossimi giorni i dirigenti scolastici saranno convocati dal settore Finanze per cercare una soluzione tampone che interrompa l'esecuzione dei pignoramenti. L'ipotesi al vaglio è di limitare al massimo, se possibile, gli interessi e rateizzare il debito. Ma c'è un altro problema: un eventuale accordo dev’essere sottoscritto dal ministero, che potrebbe sostenere di non essere tenuto a pagare quelle cifre e impugnare gli atti.
Fonte: rete