«Paese immobile, mensa bloccata, disagi scuolabus e scuole. A Fragagnano si è cambiato, ma in peggio»
Trascorsi i primi cento giorni di attività amministrativa, terminata dunque la fase di “rodaggio” della nuova Amministrazione, il gruppo consiliare “SiAmo Fragagnano”, costituito dall’ex sindaco Lino Andrisano e dalla consigliera Anna Rita Massaro, esprime la propria valutazione sull’operato della nuova coalizione di governo.
«I primi nodi vengono al pettine. In questi giorni» commentano i consiglieri, «iniziano a fuoriuscire le prime “crepe” amministrative. Basti pensare al servizio mensa, che ancora oggi non è stato avviato, facendo così rimanere a digiuno i nostri bambini, costringendo i genitori a portare a casa i propri figli, anticipandone l’uscita. Su questa grave problematica tutto tace. Nessuno riesce a darci notizie ufficiali e tempi. Per non parlare del servizio scuolabus, che sta creando disagi davvero enormi per diverse famiglie che non usufruiranno più del servizio. Anche qui l’unica risposta è il silenzio da parte degli amministratori.
Per rimanere in ambito scolastico, pare davvero fuori luogo la chiusura della scuola media, considerato che il tecnico incaricato non ha dichiarato l’inagibilità totale della struttura, ma solo la necessità di interventi in alcuni punti, tra cui l’auditorium e l’ingresso. Sarebbe stato più giusto recintare le zone di intervento e far continuare le attività scolastiche agli alunni che ora subiscono la perdita di laboratori, attività progettuali e tanto altro. In poche parole, nessuna programmazione, con l’aggiunta inoltre del problema dell’interazione sociale tra alunni di diversa età».
Duro il commento del gruppo consiliare “Siamo Fragagnano”, che sposta l’attenzione su questi temi e, più in particolare, sulla questione tanto discussa del servizio di smaltimento dei rifiuti.
«Abbiamo letto alcune affermazioni davvero sconcertanti. Il sindaco Fischetti parla di proroga del servizio illegittima. Ma così non è, si tratta di una ordinanza sindacale che ci ha permesso di non interrompere il servizio, tenuto conto della legge regionale che impedisce tassativamente ai Comuni di procedere con gli appalti in attesa delle procedure dell’ARO. Ordinanza, tra l’altro, ritenuta legittima e confermata dal Tar di Lecce, quando, all’epoca, la società che gestiva il servizio decise di impugnarla. Se davvero si tratta di un atto illegittimo, ci chiediamo, a questo punto, cosa aspetta il primo cittadino a revocarla?
Vogliamo poi parlare della sostituzione, o meglio della tinteggiatura, dei cassonetti? Meglio stendere un velo pietoso. Oramai assistiamo continuamente a slogan e annunci: pare essere ancora in piena campagna elettorale. Ma cosi non è, ora è arrivato il tempo di governare, di fare scelte ed assumersi le responsabilità. La comunità non può attendere e soprattutto necessità di risposte concrete e chiare. Questa volta si cambia davvero, a quanto pare in peggio».